TRASPORTI URBANI
Bus, monete giuste o il resto mancia
Il ticket costa 1,40 e il distributore a bordo non rimborsa chi inserisce 1,50 o 2 euro. Sindacalista scrive al sindaco e contesta le macchinette: «Illegali»

Sali sul bus, arrivi davanti alla macchinetta che “sputa” i biglietti e cominci a rovistare nel portamonete. Il ticket per le linee urbane, in sostanze le corse che collegano tutti i punti della città, ha durata di 90 minuti e costa un euro e 40 centesimi. Bene. Il problema è che il distributore di biglietti non dà resto, come specificato nella parte alta dell’apparecchio. E quindi: se inserisci 1,50 ci rimetti 10 centesimi, se inserisci una moneta da due ero ce nelasci 60. Giusto? Inevitabile? C’è chi è pronto a dare battaglia, ritenendo non corretto e anzi ai limiti della legalità, «se non oltre», questo sistema. È il coordinatore regionale (settore metalmeccanici) e referente provinciale (settore terziario) del sindacato Ugl (Unione generale del lavoro), Antonio Brugognone, che ieri ha inviato una lettera al sindaco Davide Galimberti, chiedendogli di intervenire affinché vengano modernizzate le macchinette dei ticket sui pullman urbani. Il principio è il seguente: «Se anche i distributore di sigarette e bevande danno il resto e accettano inoltre le banconote, non si capisce perché non lo debbano fare anche i distributori di biglietti sui bus urbani». Brugognone racconta l’esperienza del giorno precedente quando ha preso il bus diretto all’ospedale di Circolo e non avendo altre monete se non una da due euro, ha inserito quella e... il resto mancia. L’utente precisa nella lettera di non essersi premunito di biglietto perché «la maggior parte delle tabaccherie e delle edicole ne sono sprovviste». E dunque, facendo il ticket a bordo, servono i soldi contati, giusti, potendo immettere nel distributore monete da 5, 10, 20, 50 centesimi, un euro o due euro. Se la somma va oltre l’1,40, non c’è resto, né possibilità di rimborso. «Credo che ciò sia illegale - scrive il sindacalista al sindaco - e La invito a considerare il fatto che non è capitato solamente a me. Nell’arco della giornata quanti utenti non ricevono il resto?». La questione è rivolta a Galimberti ma riguarda, in prima “persona”, il gestore delle linee urbane dei bus, ovvero il Consorzio dei trasporti pubblici Insubria.
Servizio completo sulla Prealpina di sabato 25 febbraio
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