IN VIA XX SETTEMBRE
Ladri a scuola, bimbi a casa
Distrutta una macchinetta del caffé. Genitori spazientiti: l’allarme non funziona
A luglio di cinque anni fa si mangiarono pure l’anguria trovata nelle cucine.
La scorsa notte, quella tra domenica 23 e ieri mercoledì 26 maggio, invece, non trovando di meglio, hanno distrutto la macchinetta del caffè.
Siamo così alla terza incursione dei ladri in pochi mesi. O, guardando ai numeri, all’ennesima, impunita, sortita dei soliti ignoti da un lustro a questa parte.
Armida Truppi, la dirigente scolastica dell’Ic Ezio Crespi, ieri ha dovuto rimandare i bambini a casa anche - se non soprattutto - per far sanificare i locali.
Bisognava anche che i carabinieri eseguissero il sopralluogo a caccia di indizi, di impronte lasciate dai balordi: non è escluso che si tratti di gente nota ai tutori dell’ordine.
I genitori però sono spazientiti. E protestano.
«C’è un sistema d’allarme - dice uno di loro - ma è guasto da tempo e non viene sistemato. Così siamo al terzo furto in pochi mesi e a patire il disagio sono i bambini che restano a casa e i genitori che, da un giorno all’altro, devono organizzarsi con gli impegni di lavoro».
Risponde la stessa dirigente: «Il sistema d’allarme non è guasto ma stiamo studiando come perfezionarlo perché evidentemente così com’è non ha una resa ottimale».
Che dire poi del senso d’impotenza che i bambini maturano rispetto alle ingiustizie commesse dai “grandi”?
«Le nostre maestre lavorano anche su questi aspetti, che per noi sono fondamentali».
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