L’ASSEMBLEA
Busto: Antonelli, Attolini e la moglie di Maggioni
Consiglio comunale infuocato: scontro fra il sindaco Antonelli e il Pd sul caso del post di Hitler

Il proverbiale veleno nella coda. Un Consiglio comunale non particolarmente memorabile, ieri sera, giovedì 26 ottobre, si è acceso proprio nel finale, poco prima della mezzanotte, quando il sindaco Emanuele Antonelli si è espresso per la prima volta sul caso di Francesco Attolini, manager in quota Fratelli d’Italia, dimessosi da amministratore unico di Agesp Energia dopo le polemiche sorte su un suo post che raffigurava una montagna col profilo di Adolf Hitler.
Un Antonelli scatenato contro il Pd, che pure aveva ritirato la propria mozione, ormai superata dopo le dimissioni di Attolini. «Ma il silenzio del sindaco sulla vicenda rimane un vulnus che ci portiamo dietro» aveva puntualizzato il consigliere Paolo Pedotti (segretario cittadino del Pd). Scatenando così le ire di Antonelli: «Non vi ho risposto perché voi agite solo per ragioni politiche – ha attaccato il sindaco -: ai cittadini che mi hanno chiesto qualcosa in merito, pochissimi per la verità, ho risposto. Voi evidentemente non sapete come funziona una società: non si poteva cambiare tutto dall’oggi al domani. Come amministratore di Agesp Energia, Attolini ha fatto benissimo e lo devo ringraziare. Con quel post ha commesso una stupidata, una cosa che uno della sua età non dovrebbe fare». «Ma è il primo a rendersene conto - ha aggiunto Antonelli - ha sbagliato e ha pagato».
Lo scontro si è alzato ulteriormente di tono quando Antonelli si è rivolto direttamente al capogruppo del Pd Maurizio Maggioni: «Lei, Maggioni, non ha imparato dagli errori del passato. Se fosse stato per lei e per l’avvocato Cornacchia (ex consigliere comunale, ndr) avrei dovuto dimettermi il giorno dopo la citazione per la vicenda della Coop (come è noto, la causa è stata vinta dal Comune anche in appello, ndr). In quell’occasione aveva sparato a zero contro di me. Speravo che sua moglie, che è avvocato, le facesse capire come ci si comporta».
A quel punto Maggioni, che stava per abbandonare l’aula, ha chiesto la parola per replicare: «Non accetto che un sindaco si comporti in questo modo – la ferma risposta di Maggioni -. Il suo riferimento a questioni familiari è del tutto fuori luogo».
Un botta e risposta ad alta tensione, che certamente non aiuterà a migliorare i rapporti già tutt’altro che idilliaci tra il sindaco (con la sua maggioranza) e l’opposizione. Basti dire che, a margine del consiglio, l’esponente di “Busto al Centro” Gianluca Castiglioni ha esternato alla stampa un’amara constatazione: «Oggi mio papà, che è stato sindaco di Busto, avrebbe compiuto 97 anni. Dopo queste scene si starà rivoltando nella tomba».
Dello scarso dialogo tra centrodestra e minoranza si era era avuta una riprova anche poco prima, quando nessun esponente della maggioranza ha voluto spendere mezza parola sulla mozione delle opposizioni sulla sanità. «Siamo qui a discutere di questioni nazionali come la maternità surrogata o la farina di grilli nelle mense, poi non si parla di vicende che ci riguardano da vicino» aveva osservato lo stesso Maggioni riferendosi alle due mozioni di Fratelli d’Italia.
Un altro battibecco della seduta di ieri ha visto protagonisti due esponenti della maggioranza: l’assessore alla Mobilità Salvatore Loschiavo e il consigliere di Fratelli d’Italia Max Rogora (suo predecessore come delegato a Sicurezza e Viabilità), che ha chiesto di aggiungere dei segnalatori luminosi al passaggio pedonale di via Lonate (davanti alla farmacia): «La segnalazione luminosa è già programmata – ha risposto Loschiavo -. Mi auguro anche che abbiate fatto le segnalazioni su Geopinion (la sezione del sito del Pums dedicata all’indicazione delle varie criticità viabilistiche, ndr)». «No, non vado su Geopinion – la replica di Rogora -, sono un consigliere comunale e porto in aula le istanze dei cittadini». Dopo la controreplica, l’assessore Loschiavo ha lasciato l’aula.
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