TENTATO OMICIDIO
A 83 anni l’ha accoltellata per gelosia
Giuseppe Greco era assillato da sospetti: la moglie, 78 anni, rischia la vita. Il marito è ai domiciliari ospedalieri

Oltre cinquant’anni di matrimonio, mai un’ombra nella loro relazione.
Ieri mattina, lunedì 10 febbraio, Giuseppe Greco, ottantatreenne originario di Gela, ha aggredito la moglie Nunzia Mezzasalma con un coltello a serramanico, le ha inflitto almeno quattro fendenti, l’ha chiusa a chiave in casa e poi si è costituito dai carabinieri.
La furia del pensionato si è scatenata poco dopo le 9 in via Tarcento. La settantottenne, con le poche forze che le sono rimaste, è riuscita nel frattempo a chiamare il 112: i sanitari del 118 e la polizia l’hanno trovata sdraiata sul divano, sotto a una coperta, immersa nel sangue che sgorgava come da una fontana.
Trasportata all’ospedale di Legnano, è stata innanzitutto trattata per il grave shock emorragico che al momento non ha consentito di sciogliere la prognosi.
Aveva ferite sul volto, sul torace, nell’addome. Quella penetrante e quindi potenzialmente letale l’aveva al collo. Impossibile allo stato fare ipotesi sull’evoluzione delle sue condizioni.
Intanto il marito è stato arrestato dagli investigatori del commissariato con l’accusa di tentato omicidio. Data l’età, niente carcere, bensì reparto di psichiatria, in attesa della convalida del giudice.
La decisione di collocarlo ai domiciliari ospedalieri è maturata dopo un lungo interrogatorio negli uffici della polizia di via Foscolo davanti al pubblico ministero. Greco è subito apparso confuso, scoordinato, in preda a deliri di persecuzione.
«C’era un uomo nascosto in casa», ha detto in un primo momento. Poi ha raccontato della sua gelosia, del sospetto che Nunzia avesse un amante. «C’è qualcuno che scende nella mia cantina e avvelena l’acqua».
Discorsi privi di senso logico, tanto che gli inquirenti hanno deciso di convocare subito uno psichiatra per una valutazione delle capacità cognitive dell’indagato.
E secondo il consulente, Greco non è del tutto in sé. Anzi. Da qualche giorno l’ottantatreenne sembrava farneticante, un po’ sconnesso.
Girava con il coltello in tasca perché temeva di essere seguito. Era all’improvviso diventato ossessivo, compulsivo, aveva allucinazioni. E con ogni probabilità nella mattinata di ieri il processo di logorio psichico ha preso il sopravvento sfociando nel sangue.
Cosa sia davvero accaduto nella loro villetta di Beata Giuliana - in cui i soccorsi sono riusciti a entrare solo dopo l’intervento dei vigili del fuoco - lo chiarirà Nunzia, ma per ora la sua vita è in bilico.
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