COMMERCIO
Affitti alti e locali in crisi nel centro di Busto
Il caso limite di via Roma: chiude il bar che resisteva da 15 anni

L’imminente chiusura del locale A Me Mi – Bar & Kitchenette è un altro colpo inferto alla vitalità di via Roma, strada del centro storico di Busto Arsizio che, a torto o a ragione, si è sempre sentita di Serie B rispetto all’isola pedonale che da piazza Garibaldi porta in piazza Santa Maria. Il locale, attivo da quasi quindici anni, chiuderà la sera di venerdì 28 ottobre con una “Festa di addio ai vicini e arrivederci ai clienti”, per trasferirsi altrove (la nuova destinazione non è ancora nota).
IL CASO VIA ROMA
Indipendentemente dalle cause che hanno determinato il trasloco, quell’angolo di Busto perde un altro storico punto di ritrovo per aperitivi, pranzi e colazioni. Una “tegola” per via Roma, che punta da anni ad essere più attrattiva. Obiettivo non semplice perché si scontra innanzitutto con l’abitudine inveterata di molti bustocchi di passeggiare quasi esclusivamente in via Milano, piazza San Giovanni, via Cavour e piazza Santa Maria, per poi tornare indietro (magari ripetendo più volte il percorso). In passato i commercianti che resistono in via Roma avevano invocato un maggior coinvolgimento a livello di eventi e iniziative (troppo focalizzate, a loro dire, sulle solite piazze) e magari su un’illuminazione migliore (in effetti di sera questa lunga e stretta via che collega piazza Trento con via Bramante è decisamente buia).
LE NOTE POSITIVE
Certo, non mancano neppure le note positive: all’inizio dell’anno, ad esempio, ha aperto al civico 20 il nuovo negozio “Pescato Fresco”, un segnale incoraggiante in un contesto che però può essere migliorato, per essere fruito maggiormente dalla cittadinanza. Il discorso, del resto, si può allargare a tutto il centro storico. I tentativi per aumentare il richiamo e l’appeal del salotto cittadino non mancano di certo, ma molto si può ancora fare per centrare l’obiettivo. Non sono pochi i commercianti che, in maniera esplicita o sotto traccia, esprimono disagio per gli affitti astronomici (che fanno scappare potenziali investitori) o per altre problematiche: arredi urbani migliorabili; furgoncini che entrano e escono dall’isola pedonale, rovinando la pavimentazione; colonne deturpate; vandalismi nella fontana di piazza Garibaldi; parcheggi pubblici poco frequentati perché poco illuminati o addirittura scarsamente sicuri, in particolare il Landriani e l’Alberto da Giussano.
CARO BOLLETTE E LUMINARIE
Per non parlare di un problema comune a tutti come il caro bollette, che rischia di mettere in ginocchio diverse attività. C’è perlomeno la speranza che il periodo delle festività natalizie possa rimpinguare le casse dei negozi, che negli scorsi anni – a causa dell’emergenza Covid – non hanno potuto capitalizzare neanche la tradizionale stagione dei regali. Anche se il piano di austerity energetica predisposto dal Comune porterà a una riduzione delle luminarie, il centro non sarà comunque privo degli addobbi luminosi e degli alberi di Natale.
LE INIZIATIVE NATALIZIE
C’è attesa per conoscere i dettagli del calendario delle iniziative natalizie, e anche qui l’auspicio dei commercianti è che alcune parti del centro non ne restino sostanzialmente escluse. «Bisogna fare in modo – suggerisce un negoziante del “salotto” cittadino – che i bustocchi siano invogliati a camminare e fare shopping non solo nelle solite tre-quattro vie».
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