VERSO IL 2027
Antonelli-Montani: si può fare
Al sindaco piace l’attuale presidente di Agesp Energia. Ma i Fratelli sono divisi. C’è poi da vedere cosa farà la Lega, che da 18 anni non occupa più la poltrona principale di Palazzo Gilardoni

Per il dopo-Antonelli è spuntato con forza il nome di Paolo Montani (attuale presidente di Agesp Energia), attorno al quale si sta coagulando il sostegno di una delle anime di Fratelli d’Italia, quella che fa riferimento all’europarlamentare Mario Mantovani. Un supporto di peso, considerando che - a Busto Arsizio -, il sindaco di Arconate è risultato di gran lunga il più votato alle Europee tra i candidati di Fratelli d’Italia.
NON TUTTI SONO D’ACCORDO
Ma Montani – particolare di non poco conto – gode della stima dello stesso Antonelli, che lo vedrebbe di buon occhio come suo possibile successore. Tutti d’accordo dunque sul nome del numero uno di Agesp Energia? Be’, non proprio. Abbiamo parlato di “anime” di Fratelli d’Italia, perché – come in tutti i partiti – anche tra i meloniani bustocchi esistono visioni e fazioni diverse. All’interno del circolo “Almirante”, tra i militanti di più antica data, Montani (seppure stimato) viene ancora visto come una “new entry”, alla luce del suo passato in Forza Italia. I “Fratelli” della prima ora preferirebbero dunque una figura che abbia svolto tutto il proprio cursus honorum all’interno del partito erede di An. Per intenderci, uno come Luca Folegani, che fin da ragazzino ha militato nella destra cittadina, prima in Azione Giovani poi aderendo a FdI. Dopo l’ingresso in consiglio, col ruolo di capogruppo, ora Folegani ha una grande chance – da vicesindaco e assessore all’Urbanistica e allo Sport – per dimostrare di avere le credenziali necessarie per assumersi responsabilità ancora più ambiziose. Da qui al 2027 il tempo non manca, e una parte rilevante del circolo (a grandi linee quella rappresentata in consiglio) tifa per lui.
COSA FA LA LEGA?
Bisognerà poi capire come si muoverà la Lega. In prima battuta, il Carroccio proverà certamente a presentare un proprio candidato, dopo aver ceduto ad altri (nell’ordine Forza Italia, lista civica, Fratelli d’Italia) l’onore e l’onere di esprimere il sindaco della coalizione di centrodestra. L’ultimo leghista a guidare la città è stato Luigi Rosa, in carica dal 2002 al 2006. Da allora la poltrona più prestigiosa di Palazzo Gilardoni non è stata più occupata da esponenti di un partito che pure ha sempre avuto un legame speciale con Busto. Rinuncia digerita a fatica da molti “lumbard” duri e puri (un nome per tutti: Francesco Speroni). Come sempre però queste partite si giocano su tavoli che non sono soltanto cittadini: la scacchiera comprende anche Varese e Gallarate, e non è detto che al prossimo giro venga confermato il “solito” schema che assegna alla Lega i candidati di Varese e Gallarate, e a Busto altri partiti della coalizione. In ogni caso, qualche movimento già si registra, perché la scadenza del 2027 è sì lontana, ma bisogna cominciare a pensarci se non si vuole arrivare a ridosso dell’appuntamento impreparati. E se i mantovaniani si stanno organizzando, convergendo sulla figura di Montani, a breve si aspettano le contromosse di chi punta ad altre figure per la pesante successione a Emanuele Antonelli.
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