L’AUMENTO
“Sorpresa”: l’Irpef raddoppia
Gruppo misto e 5 Stelle contrari ma il sindaco rassicura: «Abbiamo salvaguardato le fasce più deboli»

Ampiamente annunciato nelle scorse settimane, l’aumento con raddoppio dell’addizionale Irpef ha ottenuto il via libera del Consiglio comunale.
Ciò non senza discussioni e battibecchi, com’era prevedibile. D’altronde lo stesso sindaco Emanuele Antonelli ha premesso che «alzare le imposte non piace a nessuno. Se l’abbiamo fatto è perché bisogna far quadrare i conti. E comunque abbiamo salvaguardato le fasce più deboli, innalzando notevolmente la soglia di esenzione».
In sala esagonale, il più critico nei confronti del raddoppio secco dell’aliquota - dallo 0,4 allo 0,8 per cento - è stato il consigliere Diego Cornacchia del gruppo misto. Che ha contestato al sindaco non l’aumento in sé («La cosa non mi scandalizza, bisogna pur far quadrare il bilancio», ha concesso l’avvocato), quanto il metodo utilizzato, a suo dire «scriteriato».
E ha evidenziato: «La legge avrebbe permesso di applicare cinque aliquote differenziate in base al reddito: perché allora imporne una sola, oltretutto la più alta possibile?».
Per Cornacchia questo provvedimento determinerà un paradosso: «Facendo due conti, chi guadagna 1.055 euro al mese è esentato dal pagamento. Chi invece percepisce 1.056, paga lo 0,8 per cento. Basta un euro in più, e cambia tutto. Così facendo avete privilegiato alcune persone, danneggiandone altre. Per questo, caro sindaco, dovrebbe recitare il mea culpa».
E ha chiuso con un chiarissimo messaggio: «Con queste aliquote ha esentato molti ma ha fottuto tutti gli altri».
Alle sue obiezioni hanno replicato sia il consigliere forzista Carmine Gorrasi («L’aumento a scaglioni non avrebbe garantito la copertura necessaria»), sia lo stesso Antonelli: «Avremmo potuto applicare anche uno 0,7 per cento, oltre allo 0,8, ma sarebbe stata una presa in giro. Quel gettito ci serve, altrimenti non avremmo preso questa dolorosa decisione. Non vogliamo certo arrivare a fare come quei Comuni che vendono gli immobili per riuscire ad asfaltare le strade».
Peraltro il sindaco ha sottolineato la natura prudenziale del provvedimento, non escludendo che alla fine il Comune potrebbe anche ritrovarsi con un tesoretto nelle casse: «In quel caso potremmo anche pensare a qualche ulteriore esenzione».
Cinzia Berutti, annunciando l’astensione del Pd, ha notato come «tra tutte le imposte, l’Irpef è la più equa, tant’è vero che il nostro gruppo la propose anni fa per evitare un aumento indiscriminato dell’Imu. Questa manovra perciò è tardiva: speriamo almeno che i cittadini possano fruire di servizi migliori».
Si è astenuto anche Busto al Centro, mentre gli unici voti contrari sono stati quelli del Movimento 5 Stelle. Fatto sta che la manovra fiscale è stata approvata e la sera del 4 aprile si rinnoverà l’assemblea per deliberare l’intero bilancio previsionale.
I NUMERI DEI CONTRIBUENTI
- 60.000: Il numero dei cotribuenti bustesi
- 38.000: I contribuenti che pagheranno l’addizionale innalzata
- 22.000: I contribuenti esenti dall’Irpef con le nuove aliquote e fasce
- 14.134: I contribuenti che non pagavano l’Irpef con le precedenti fasce di esenzione
- 10: I milioni di gettito da Irpef con le nuove tariffe
- 5,2: I milioni di euro di gettito da Irpef con le precedenti tariffe
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