LA STORIA
Bomba in discarica: è panico
Il nonno la usava come fioriera. Centro multiraccolta chiuso per le verifiche sull’ordigno, che per fortuna era priva di innesco e materiale esplodente

Quando l’anziano parente è morto, si sono ritrovati in casa un ordigno bellico, una sorta di missile. Fino a quel momento era stato posizionato in giardino, usato come una fioriera. Forse era stato considerato uno strano vezzo, in pratica nessuno ci faceva caso, perché era sempre rimasto lì, tanto che il nonno lo abbelliva con dei fiori. Tutto normale, almeno fino a qualche giorno fa, quando i parenti dell’anziano hanno deciso che fosse arrivato il momento di fare pulizia. E che quello strano aggeggio non dovesse più restare nella casa ma fosse necessario sbarazzarsene.
Così è stato buttato: senza pensarci è finito alla piazzola ecologica comunale di Sacconago. Ed è scattato l’allarme. Di fronte all’inspiegabile bomba buttata nel cestone del metallo, sono partite le procedure di sicurezza e venerdì mattina l’area di raccolta rifiuti è stata chiusa al pubblico, mentre i carabinieri della compagnia di Busto Arsizio e gli artificieri sono entranti all’opera.
Quella strana fioriera era appunto un ordigno della Seconda Guerra mondiale e, grazie agli accertamenti del personale specializzato, è stato appurato che era senza innesco e privo di materiale esplodente. Nessun pericolo, tuttavia era stato necessario appurare che non vi fossero pericoli. Più macchinoso ricostruire l’intera vicenda e comprendere come si fosse sviluppata e, soprattutto, chi avesse depositato la bomba. Fatto sta che tutti si sono spaventati, il pericolo all’interno della discarica poteva essere enorme. I carabinieri hanno dunque ricostruito la vicenda: probabilmente i proprietari (o meglio i parenti del proprietario ormai defunto) erano a conoscenza del fatto che l’ordigno non fosse pericoloso. Non sapendo cosa farsene non hanno pensato che potesse essere fonte di pericolo e allarme e, con semplicità e in assoluta buona fede, hanno caricato il missile-fioriera sull’auto per poi scaricarlo normalmente nella sezione dedicata al ferro. Insomma come fosse un televisore, una lavatrice o un vecchio stendibiancheria, anche la bomba scarica è stata portata al centro multiraccolta. A nessuno è venuto in mente che la procedura corretta fosse quella di avvisare le forze dell’ordine e chiedere come si dovesse procedere con lo smaltimento.
Così i parenti dopo aver gettato l’ordigno sono andati via. Quando i responsabili del centro si sono resi conto di essere di fronte a un piccolo missile, non hanno potuto fare altro che far partire l’allerta e avvisare i militari che, appunto, venerdì mattina hanno disposto tutte le misure di sicurezza per l’eventuale smaltimento. Fortunatamente non ci sono stati pericoli, solo trambusto e un po’ di spavento.
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