LA STORIA
Cane maltrattato: finiti i soldi per curarlo
Operato al crociato il rottweiler Lidia, ma ora Apar lancia un appello

Poche settimane fa, nel realizzare l’inchiesta per la Prealpina sulla situazione del canile bustese di via Canale, ad accogliere tutti in modo festoso era stata proprio lei: Lidia, una rottweiler di due anni. Saltellava ovunque, seppur con fatica, considerando i problemi alle ginocchia che si portava dietro a causa dei maltrattamenti subiti da giovane.
Ebbene, nei giorni scorsi, l’esemplare è stato sottoposto a un costoso intervento chirurgico in una clinica milanese, nel quale le sono stati sistemati i legamenti crociati lesionati dall’inumanità.
Ora Lidia è in convalescenza, i volontari di Apar (l’associazione che ha in gestione la struttura) la stanno accudendo in ogni modo, evitando che faccia pressione sulle gambe suturate e dandole tutti i medicinali di cui necessita per riprendersi.
Questa storia dal passato doloroso ma che sta volgendo al lieto fine, sta mettendo però a dura prova l’organizzazione del canile dal punto di vista economico. Già, perché quell’intervento ai crociati ha svuotato un’altra volta le casse della onlus.
D’altronde, oltre a badare alla rottweiler, volontari ed educatori devono anche provvedere alle esigenze di un altro centinaio di animali, distribuiti fra canile vero e proprio e rifugio Elia, distanti cinquanta metri l’uno dall’altro. L’acquisto di cibo e medicine incide parecchio sui conti e, nonostante la generosità che da sempre circonda la struttura e i buoni riscontri dei tradizionali mercatini natalizi, questi sono giorni di grandi difficoltà. Per questo il gruppo capitanato da Anna Gagliardi ha deciso di abbinare alla parabola (positiva) di Lidia un’iniziativa di raccolta fondi che si spera possa rimettere in ordine la situazione generale.
Intanto, come raccontato a dicembre, anche il 2020 è iniziato con il solito problema degli ultimi tempi, vale a dire il gran numero di proprietari di cani che chiedono di poter riconsegnare in canile i loro quattro zampe. Una serie di rinunce alle adozioni che sta accentuando la fatica di chi ogni giorno accudisce i Fido abbandonati.
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