ADOLESCENTI
Cicatrici sulle braccia
In aumento del 20% i tentativi di farla finita. La pandemia lascia segni evidenti in chi affronta la fase della crescita

Non ci sono solo i postumi ai polmoni e all’apparato respiratorio. La pandemia che da oltre un anno sta sconvolgendo il mondo intero lascia anche cicatrici ben più evidenti. Sulle braccia, per esempio.
Autolesionismo
«Ci arrivano ragazzini e ragazzine con le braccia piene di cicatrici. Sono quel che resta di episodi di autolesionismo direttamente correlato alle restrizioni imposte dalla pandemia, all’isolamento, alla solitudine. Nell’ultimo anno i tentativi di suicidio in Italia sono aumentati del 30 per cento e questa sofferenza l’abbiamo notata tutta dal nostro osservatorio nato come sostegno agli affidi», afferma Patrizia Corbo, presidente del Piccolo Principe, che tra le sue varie diramazioni ha anche “La Casa sull’Albero”, un servizio rivolto alle famiglie affidatarie che registrano i primi scricchiolii di un rapporto alle corde e diventa così l’ultima carta da giocare prima del rientro in comunità.
Efficaci 9 volte su 10
«In nove casi su dieci il nostro intervento funziona, ma da mesi a questa parte abbiamo a che fare con fenomeni differenti, come l’abbandono scolastico e la depressione. Se durante la prima ondata i ragazzi hanno in qualche modo retto, contestualmente alla seconda, negli ultimi cinque mesi abbiamo notato un moltiplicarsi di tentativi di suicidio da parte degli adolescenti, che letteralmente non ce la fanno più. Vedono le loro famiglie che si sfaldano, si chiudono e si fanno del male. Stiamo parlando di ragazzini e ragazzine di 13 e 14 anni per cui il problema dell’abbandono scolastico è diventato secondario rispetto a malesseri più profondi».
Corbo calcola che il 27 per cento degli adolescenti oggi abbia quanto meno accarezzato l’idea del suicidio e ideato la propria morte: «Da qui partono i tentativi che si consumano anche più di una volta come azioni dimostrative che psicologicamente identificano il dolore nel sangue e tendono a portarlo fuori da sé, per quanto riguarda i tagli, ma sono in aumento anche gli episodi di avvelenamento da antistaminici. Si parla di sindrome post traumatica da stress. Anche quando sarà finita, bisognerà fare i conti con questa realtà che sta assumendo dimensioni allarmanti».
La Casa sull’Albero
Allarmanti e avvilenti sono anche certi episodi registrati da Francesca Prosperini, coordinatrice della Casa sull’Albero: «Per quanto abbiamo potuto appurare direttamente dal nostro osservatorio, sul territorio i tentativi di suicidio saranno aumentati del 20 per cento da un anno a questa parte. Ci arrivano direttamente dai reparti di neuropsichiatria infantile con episodi di defenestramento e uso improprio di farmaci. Una ragazza per esempio è finita intubata a seguito di abuso di psicofarmaci che a loro volta hanno finito per lederle irrimediabilmente le corde vocali. Ci sono poi i casi di ragazzi trascurati, che vivono forti scompensi al punto di scambiare la notte per il giorno. Questo è tipico di chi vive eccessivamente la realtà virtuale, con i social, ma anche con continue ricerche su internet e videogiochi online. Per fortuna non mancano casi virtuosi di famiglie che nella difficoltà si sono ricompattate, collaborando e anche correggendo a vicenda i propri comportamenti così da trovare un rinnovato e necessario equilibrio».
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