IL RAGGIRO
Eva Onlus, rubate tutte le mail
Truffatori bloccano i dati e i contatti telematici del centro antiviolenza

Stanno tentando di spillar soldi utilizzando il nome del centro antiviolenza Eva Onlus - in particolare della sua presidente Elisabetta Marca - e, clonando la mail dell’associazione, hanno anche bloccato tutta la rete informativa e burocratica del gruppo che presta soccorso e assistenza alle donne maltrattate. È insomma un danno doppio quello che i truffatori telematici stanno provocando con l’assalto informatico avvenuto la scorsa notte.
Fatto sta che, attorno alle 4 di ieri mattina, martedì 9 giugno, tutti i contatti di posta elettronica inseriti nella memoria della onlus sono stati raggiunti da un messaggio che, rispetto ai classici sistemi di raggiro bancari, ha tutte le carte in regola per sembrare vero. Intanto perché proviene proprio dall’indirizzo ufficiale dello sportello contro gli abusi. E, in calce alla richiesta di poter chiedere un’informazione alle persone, c’è la firma digitale della responsabile, appunto Elisabetta Marca, anzi dell’avvocato Elisabetta Marca, come i truffatori si sono premurati di evidenziare, dimostrando di aver bene in mente l’ambito nel quale si stanno muovendo. Lei, in quello scritto, spiega di avere un problema e di aver perso il proprio telefono cellulare.
A chi prova a rispondere al messaggio, dopo qualche decina di minuti torna indietro un appello che recita così: «Grazie per la tua risposta, ti scrivo in tutta discrezione perché quello che devo spiegarti mi disturba enormemente, sono in un viaggio di lavoro molto importante in Senegal, ma le cose non vanno come vorrei e soprattutto a causa del coronavirus, le frontiere sono chiuse, quindi sono bloccato, sono in grandissime difficoltà finanziarie, sono davvero in una situazione complicata, quindi vengo da te per chiederti un prestito di mille euro che ti darò tre giorni dopo il mio ritorno. Chiedo davvero la tua discrezione, se sei d’accordo ti dirò come procedere».
A questo punto, chi ha un minimo di prudenza prova a contattare l’interessata e scopre che si tratta di una bufala. «Da questa mattina - spiega Marca - mi hanno chiamato tantissime persone, una dopo l’altra. È un vero disastro, perché questo tentativo di truffa ha raggiunto utenti, organi istituzionali con cui collaboriamo e contatti di ogni genere».
Quel che è peggio, però, è che il furto della casella di posta elettronica ha paralizzato l’attività sul fronte informatico. Oggi, chi scrivesse una richiesta di aiuto, ovviamente non riceverebbe risposta. Né le psicologhe o le avvocatesse saprebbero mai di quel tentativo di richiesta. «Stiamo predisponendo tutto per fare denuncia alla polizia postale, ma adesso quello che è più urgente è riattivare una nuova mail per tornare a funzionare regolarmente».
Sul fatto che qualcuno sia caduto poi nel tranello e abbia davvero fatto il bonifico nella convinzione di aiutare la presidentessa, per ora non si sa nulla. Quello purtroppo si scoprirà solo fra qualche giorno. Quando sarà ormai troppo tardi.
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