MOVIDA
I due volti della notte di Busto
Un sabato sera in centro: locali pieni, mamme con i passeggini e bande di ragazzi

Locali pieni di gente, coppie distinte e mamme che spingono i passeggini con dentro bimbi che guardano le luci delle vetrine con occhi meravigliati; ma anche compagnie che discutono in una incomprensibile lingua africana e ragazzi che si fumano una canna stravaccati su un muretto.
Dopo la polemica sollevata dall’ex assessore Max Rogora sui rischi che la mancanza di controlli sulla movida potrebbe comportare per la sicurezza, un giro per raccontare la Busto di notte è un modo per cercare di andare oltre la notizia. Sabato è l’occasione giusta, le temperature quasi primaverili regalano una serata che è un anticipo di quello che sarà la prossima estate. E la prima impressione camminando per le strade del centro è quella di trovarsi in una città che di notte ha due volti: quello elegante della movida in via Milano, e quello più complesso di un’integrazione che ormai è un dato di fatto, e che si mostra in tutta la sua varietà in piazza Garibaldi e in piazza Vittorio Emanuele II.
DA UNA PIAZZA ALL’ALTRA
La passeggiata parte proprio da piazza Garibaldi, dove il primo di aprile un ragazzo è stato accoltellato da due coetanei. Il fast food si conferma un punto di ritrovo importante, tanti fanno capo lì: i ragazzi dei delivery con le loro biciclette, ma anche compagnie variegate dove si vedono mano nella mano ragazze italianissime e magrebini che tra loro parlano in arabo. Qualcuno è seduto sulla fontana recentemente rimessa a nuovo, altri fanno capannello sui marciapiedi. Sono le 22.30 e il fast food è semivuoto, ma davanti alle vetrine da una parte e dall’altra della strada ci saranno una trentina di ragazzi. Non fanno nulla di male, parlano e guardano i telefonini. Ma sono lontani migliaia di chilometri da chi sfilando alle loro spalle è diretto in via Milano.
Basta girare l’angolo ed entrare nella zona pedonale che la città cambia volto: l’arredo urbano fa il suo, ma è soprattutto la gente a cambiare. Se prima si sentivano frasi in arabo e in africano, adesso due coppie di anziani chiacchierano in dialetto bustocco sulle panchine, mentre tra tante famiglie a spasso con i bimbi ci sono ragazze e ragazzi che con passo deciso si affrettano verso i locali. I dehors che preoccupano Rogora sono tutti pieni: in piazza San Giovanni i camerieri si danno di gomito per decidere a chi tocca presentarsi al tavolo degli ultimi arrivati, davanti alla facciata illuminata della basilica l’impressione è quella di trovarsi in un posto di villeggiattura. Difficile immaginare che qualcuno tra le centinaia di persone sedute ai tavoli abbia voglia di piantare grane: l’impressione è che tutti siano qui per stare insieme e divertirsi.
RISSA O ABBRACCI
Girato l’angolo con via Tettamanti, la scena cambia poco: arriva una compagnia di giovanissimi in tute e giubbotti, a un certo punto da una strada laterale un’altra compagnia li vede e parte di corsa. Scatta la rissa? No, è solo un’improvvisata tra amici: presi di spalle, i primi si girano e dopo un attimo di sorpresa ecco che tutti si abbracciano. Ma l’atmosfera più bella si respira forse nella nuova piazzetta dove ha appena aperto il ristorante di Mannarino: lì come alla Trattoria Caprese i tavoli sono praticamente tutti occupati, coppie e compagnie ridono e chiacchierano, giusto in mezzo alla piazza un ragazzo e una ragazza sui vent’anni si baciano appassionatamente, incuranti di chi passa loro a fianco.
Il tempo di attraversare il passaggio che inquadra Palazzo Cicogna, ed ecco che Busto cambia improvvisamente. La prima sensazione la regala una folata di vento tiepido, che porta il fumo di una sigaretta riempita di marijuana. Difficile capire chi la stia fumando, perché sulle panchine e sui muretti della piazza ci saranno una cinquantina di ragazzi. Qui il punto di riferimento è il Bar degli Angeli, qualcuno si defila per telefonare e grida frasi in arabo. Fate le debite proporzioni, l’impressione è quella di essere passati da Parigi a Marsiglia nel giro di pochi metri. Due città diverse che la sera si ritagliano i loro spazi nel centro di Busto, e che sembrano poter convivere senza problemi.
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