NON SOLO COVID
Busto Arsizio, in ospedale mancano anestesisti
Si coprono le urgenze ma slittano gli interventi

Tra i chirurghi attivi nell’Asst Valle Olona regna lo sconforto: loro sono pronti a tornare ai ritmi pre Covid ma un ostacolo lo impedisce. La carenza di anestesisti, cronica da anni, è peggiorata. Senza rinforzi non si riesce ad avviare una normale programmazione degli interventi. Per le emergenze si mettono pezze, per la quotidiana attività delle sale operatorie non ci siamo.
I camici bianchi sono bloccati. «Una fatica enorme, si crea tensione, è pesante per tutti», lo sfogo di alcuni. Dal canto suo l’Asst prova a porvi rimedio, lottando con carenza generale di professionisti e lungaggini burocratiche.
Impossibile reperire personale
«Le difficoltà continuano a esserci, sono sempre le solite: per quanto mettiamo in campo bandi, avvisi e concorsi, questa figura si trova con estrema fatica, direi che è quasi impossibile da reperire – ammette il direttore generale Eugenio Porfido – Molti colleghi danno una mano, i guai peggiori si vedono a Saronno. Noi abbiamo attivato un bando cui avevano risposto due cooperative che però non sono state in grado di fornire personale. Abbiamo dovuto ripetere la gara e siamo ora in contatto con una terza cooperativa che promette di garantire quanto richiesto, ancora non sappiamo se porterà a termine i compiti assegnati».
Gli uffici amministrativi si stanno dando da fare: «La cooperativa dice di essere nelle condizioni di darci una mano, speriamo che le cose vadano diversamente visto che altri non hanno onorato gli impegni. Confidiamo di recuperare, questa volta, nuove risorse. Un bando era stato creato per poter coprire i turni di guardia su Saronno, l’ospedale più scoperto». E Busto Arsizio? Nuovo ospedale Una battuta sul nuovo ospedale: i sindaci di Busto Arsizio e Gallarate sono rimasti in carica, non ci sono ostacoli all’accordo di programma? «L’accordo è la pietra miliare, la segreteria tecnica è al lavoro, il finanziamento dal ministero c’è e Regione Lombardia investe per lo studio di fattibilità, premessa per assegnare la progettazione». L’iter, insomma, pare essersi rimesso in moto.
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