IL CASO
«Mamma, ho un problema». Ma è una truffa
Due casi in pochi giorni di signore contattate da false figlie in cerca di denaro

«Ciao mamma, sono io. Scusami ma sono in agenzia e ho un’emergenza per pagare. Ti spiace se mando una persona a prendere i soldi che mi servono e poi ci sistemiamo fra di noi?».
Suona all’incirca così la telefonata che in queste settimane è arrivata all’utenza di casa di almeno due signore (ma potrebbero essere molte di più), contattate da una giovane donna che si spacciava per la figlia.
Certo la voce non assomigliava troppo a quella familiare, «ma ho il mal di gola», e poi c’era anche questa linea un po’ gracchiante a disturbare la comunicazione.
Si riusciva solo a capire che la ragazza aveva bisogno immediato di una somma in contante e che chiedeva una mano. In entrambi i casi le donne hanno riattaccato il telefono e richiamato velocemente la “vera” figlia per scoprire che, in effetti, si trattava di un tentativo di raggiro. Ma è chiaro che qualcuno avrebbe potuto cadere nella trappola e vedersi truffato.
Insomma, una nuova tecnica per provare a spillar soldi ai bustesi, facendo leva sul “cuore di mamma”, che lascia molta preoccupazione e anche inquietudine. D’altronde l’impressione è che gli impostori non abbiano agito a caso, componendo alla cieca numeri di telefono pescati dalla rubrica, ma che avessero selezionato le proprie prede. In entrambi i casi, infatti, le signore che hanno risposto al telefono fisso avevano una o più figlie, la qual cosa avrebbe potuto indurle a cadere nell’agguato. Di quale cifra si parlasse non si sa, visto che nelle due occasioni non si è mai arrivati alla richiesta specifica, ma c’è da credere che si tratti di qualche centinaia di euro.
Certo è che l’amico o l’amica pronti a passare a ritirare il denaro come segno di cortesia, sapevano benissimo l’indirizzo a cui suonare, anzi erano già in zona, questione di attimi.
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