OPERAZIONE LUPIN
Manette alla banda dei marsigliesi
Venti furti, anche ai pensionati. In 8 rubavano bancomat e prelevavano. Erano l’incubo della superstrada

Ogni fine settimana noleggiavano un’auto diversa a Marsiglia, dove vivevano, per poi dirigersi sulla superstrada della Malpensa e compiere furti. Arraffavano bancomat e carte di credito soprattutto ai danni di ignari turisti che facevano rifornimento alle stazioni di servizio prima di riconsegnare le auto a noleggio.
Venti i colpi che portano la firma della banda dei marsigliesi, ma pare che gli assalti siano stati ben più numerosi. Nel mirino c’erano anche i più deboli, come una pensionata bustese dal cui conto prelevarono 1500 euro, il doppio della pensione.
Erano pronti anche a compiere rapine, senza scrupoli. Ma l’avventura della banda di pendolari è stata devastata. Dopo un anno di indagini, terminate alla fine del 2019, la polizia stradale ha fermato il gruppo di malviventi.
Ieri mattina, lunedì 17 febbraio, il procuratore Gianluigi Fontana ha presentato i risultati dell’Operazione Lupin con il sostituto procuratore titolare dell’indagine Massimo De Filippo e la sezione della polizia stradale di Varese, guidata da Marco Bragazzi.
Sono stati accertati 20 furti con destrezza, con conseguente indebito utilizzo di carte e bancomat, messi a segno da 10 persone, generando 8 misure di custodia cautelare eseguite di cui 5 con mandato di cattura europeo, più due indagati a piede libero che sono già stati arrestati in Piemonte.
I marsigliesi sono uomini da i 40 e i 50 anni con precedenti penali anche per reati gravi, sono stati identificati con un lavoro meticoloso e complesso.
Tutto è iniziato quando sono arrivate e condivise denunce per furto di carte di credito e bancomat. Ai poliziotti non sono sfuggiti alcuni particolari: la frequenza, la localizzazione nei pressi di Malpensa e i prelievi sempre nelle stesse banche.
Così, coordinati da De Filippo, hanno iniziato a investigare. Per prima cosa hanno scritto alle vittime in Israele, Arabia Saudita, Portogallo, Spagna, Svezia cercando di ricostruire l’accaduto, oltre a iniziare a incrociare le immagini degli impianti di videosorveglianza delle stazioni di rifornimento e degli istituti di credito.
Un lavoro meticoloso che li ha portati a identificare i malviventi grazie allo scambio con il Centro cooperazione di Polizia e dogana di Ventimiglia: è stato possibile appurare che tutti i componenti del gruppo avevano un curriculum criminale ricco.
La svolta anche in una rapina fallita in cui è stato arrestato uno dei malviventi in flagranza di reato. Un elogio pubblico è andato ai componenti dell’unità operativa di polizia giudiziaria che nel tentare di fermarli fisicamente sono anche stati trascinati dall’auto dei balordi: l’ispettore capo Enrico Torresan, comandante della sottosezione della Polstrada di Olgiate Olona, i due vice-ispettori Paolo Polato e Roberto Paglialonga, gli assistenti capo Michele Mazzone e Carlo Crippa e l’agente scelto Simona Giacchi. Anche grazie a loro, l’incubo è finito.
© Riproduzione Riservata