IL CASO
«Mi sfrattano, ma non vado in dormitorio»
Anna Rita, due figli e due cani, ha occupato una casa Aler sfitta: ora sarà cacciata

«Vivo nel panico. Da un momento all’altro verranno a sfrattarmi e non avrò più un tetto».
È la storia di Anna Rita, 54 anni appena compiuti, disoccupata, due figli. Dopo una separazione conflittuale, la donna si è ritrovata senza una casa.
Ne ha occupata una (sfitta) di proprietà dell’Aler, ma ha già ricevuto due lettere di sfratto e nel giro di pochi giorni dovrà lasciare anche quelle quattro mura. «E a quel punto non saprò più dove vivere - racconta Anna Rita - Dai servizi sociali, che mi seguono da undici anni, mi è arrivata una sola proposta: quella di andare al dormitorio in piazza della stazione. Prima però dovrei lasciare in canile i miei due cani, un amstaff e una femmina di pitbull. Ma io non li abbandonerò mai, tanto più che sono malati e hanno bisogno di cure: uno ha l’ernia del disco, l’altro un tumore alla prostata. Come potrei lasciarli?».
Nessuna separazione
Il legame affettivo con i due animali è troppo forte per pensare a una separazione da loro. Ma non è questa l’unica perplessità della donna, che nutre altre remore nei confronti dell’opzione dormitorio: «È una struttura che conosco bene, avendo già collaborato con un’associazione che segue i senzatetto. So che ci sono delle problematiche, mancano pure le docce. E poi di giorno dove dovrei andare? Quella del rifugio non può essere una soluzione».
Dopo il primo sfratto da via Gavinana, il 10 febbraio 2020 Anna Rita ha deciso di occupare un appartamento vuoto dell’Aler in via Rovato: «Non c’era dentro nessuno. Manca la luce perché ovviamente non posso sottoscrivere un contratto. Cammino per casa con una torcia elettrica, in bagno non c’è neanche la finestra. Per tre mesi e mezzo ho dormito per terra, senza materasso. E comunque, prima di occupare il locale, mi sono autodenunciata davanti all’assessore ai Servizi e all’assistente sociale».
Legge violata
La 54enne è consapevole di aver violato la legge ed è pronta a pagarne le conseguenze. Ma ora che il nuovo sfratto sta per diventare esecutivo, chiede un’alternativa (diversa dal dormitorio) per sé, per i due figli (una ragazza di 23 anni e un ragazzo di 22) e i due cani. In famiglia non gira un euro.
«Fino a dicembre percepivo il reddito di cittadinanza, ma ora è stato bloccato. Ho sempre fatto la domestica: sono pronta a ricominciare in qualsiasi momento. Mi metto a disposizione anche come badante. Le sto tentando davvero tutte - aggiunge Anna Rita - Ho scritto anche al sindaco, ma non si riesce a prendere un appuntamento. Gli incontri con i servizi sociali non sono serviti a trovare una soluzione. So solo che tra poco mi butteranno fuori di casa e non saprò più dove andare. Sono già arrivate due lettere di sfratto, per la terza è questione di giorni, se non di ore».
Non gira un euro
La sua famiglia di origine vive in Sardegna ma non ha molte possibilità di aiutare economicamente la parente. «Se ci fosse stata un’opportunità in questo senso, mi sarei già rivolta a loro. Purtroppo anche questa strada non è percorribile».
Lo scorso 8 marzo, festa delle donne, Anna Rita ha compiuto gli anni: «Ma è stata solo un’altra giornata di angoscia in più».
© Riproduzione Riservata