IL VERDETTO
Busto Arsizio, molestie: assolto il prof del Bausch
Accusato da uno studente. La sentenza: il fatto non sussiste. Il ragazzo collocò l’episodio a luglio 2021 ma le incongruenze nel racconto non hanno convinto il giudice

Espansivo, eccentrico, affettuoso: la sua casa era un salotto culturale e da lì passavano i suoi studenti, i loro genitori, altri professori, letterati e musicisti. «Tutto il resto è una calunnia», premette l’avvocato Andrea Prestinoni.
La notizia è che il professore del Candiani Bausch, accusato di molestie sessuali su un diciottenne, ieri pomeriggio, mercoledì 13 novembre, è stato assolto perché il fatto non sussiste. Una conclusione a cui è arrivato lo stesso pubblico ministero Carlo Alberto Lafiandra, alla quale si è opposto il legale di parte civile Dario Celiento. Il gup Giulia Pulcina depositerà le motivazioni tra novanta giorni.
PRANZO INDIGESTO
L’episodio per cui il quarantasettenne è finito a processo il ragazzo lo collocò a luglio del 2021, facendo confusione sulla data precisa. Inizialmente disse il 16, ma il professore era impegnato in un concerto altrove, allora rettificò e disse dal 16 al 19, ma l’imputato era comunque in vacanza.
Alla fine lo fece risalire all’11 luglio, giorno in cui in effetti era stato a pranzo dall’insegnante di musica. Il giovane raccontò che all’improvviso il quarantasettenne domandò di poter ammirare i suoi genitali. L’allora diciottenne si alzò dalla sedia e si diresse verso la porta, mostrando quindi chiaro disappunto, ma il professore gli avrebbe appoggiato le mani sui jeans inginocchiandosi davanti a lui.
I due mesi successivi trascorsero senza colpi di scena, con la ripresa delle lezioni lo studente però riferì l’episodio alla preside: nelle settimane successive l’insegnante venne sospeso e intanto partirono le indagini del commissariato di polizia con l’ipotesi di violenza sessuale e spaccio di stupefacenti. Di droga però non c’è mai stata traccia e, a parte il ragazzo, nessuno tra i testimoni ne ha vista passare durante i ritrovi a casa del professore. Al termine degli accertamenti la procura chiese l’archiviazione dell’intero fascicolo.
OPPOSIZIONE
Fu la famiglia dello studente a opporsi alla decisione degli inquirenti. Il gip Veronica Giacoia dispose l’imputazione coatta del professore che, convinto di poter dimostrare la propria innocenza sulla base delle risultanze investigative prodotte dal pm stesso, optò per il rito abbreviato. L’avvocato Prestinoni ieri ha chiesto l’assoluzione e la trasmissione degli atti in procura per calunnia, ma il gup Pulcina non ha accolto quest’ultima istanza. «A nostro avviso lo studente si è inventato tutto. L’aspetto peggiore della vicenda è che il mio assistito da tre anni è sospeso dal servizio. Il procedimento disciplinare è rimasto fermo in attesa della definizione del processo penale e ora che è arrivata l’assoluzione auspichiamo che tutto possa concludersi nel migliore dei modi», confida l’avvocato Andrea Prestinoni.
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