ARRESTATA
Nomade, ladra e col sussidio
Ha rapinato un’84enne: «Il reddito di cittadinanza di mio marito non basta per il mutuo»

Con disarmante sincerità, Vesna Vujicic ha ammesso ogni accusa: interrogata ieri mattina dal gip Nicoletta Guerrero, la nomade quarantasettenne arrestata per rapina a una ottantaquattrenne ha parlato delle sue difficoltà economiche. «Ho derubato l’anziana perché avevo bisogno di denaro per pagare il mutuo».
Già, perché la serba non è di quelle che si accampano con tende e camper. No, lei e il marito hanno comprato casa in via dei Villini. Lei - che di lavoro fa la ladra e che fino al 4 gennaio era in cella - gode del sussidio di disoccupazione. Il marito, Zoran Vasilkovic, pregiudicato, ha ottenuto invece il reddito di cittadinanza. Ma per far fronte alle rate mensili e alle esigenze di una figlia ancora minorenne, i soldi non bastano mai. «Mio marito insiste molto con me per trovare denaro, me lo chiede sempre, preme tanto. Sono molto depressa per questa situazione».
Va da sé che il giudice abbia convalidato il fermo disposto dal pubblico ministero di Milano Luca Gaglio e disposto la misura detentiva dietro le sbarre. Ora il fascicolo tornerà alla procura milanese che è competente per territorio.
L’aggressione alla ottantaquattrenne residente nel capoluogo risale a sabato. L’anziana quella mattina è uscita per andare dal fruttivendolo e dal panettiere. Scesa in cortile ha incrociato Vesna, volto mai visto prima nonostante la stesse salutando. Al ritorno, Vesna - che a quanto pare ha seguito la vittima durante le compere - è rispuntata ancora e ha chiesto di poter approfittare delle chiavi della pensionata per entrare nel palazzo.
«Devo fare le pulizie dai suoi vicini», ha spiegato la nomade. Guarda caso i proprietari dell’alloggio non c’erano, la serba ha fatto in modo di farsi invitare dall’ottantaquattrenne per ber un bicchiere d’acqua, un gesto di ospitalità che l’anziana ha pagato caro. All’improvviso, mentre la vittima iniziava a preparare il pranzo per il marito, la ladra l’ha presa alle spalle dicendole: «Al mio paese si usa bere in compagnia». Le ha afferrato il volto, gliel’ha girato e le ha cacciato in gola un bicchiere d’acqua in cui aveva diluito un sonnifero.
Da quel momento la signora milanese non ha più capito nulla, ricorda solo di essersi risvegliata in ospedale. Lì si è accorta di non avere più un anello, la collana d’oro e i nove cerchietti in oro che portava al braccio. Dimessa dal pronto soccorso, si è resa conto che in casa mancava un orologio d’oro e una penna stilografica sempre in oro.
A quel punto ha sporto denuncia alla squadra mobile. Gli investigatori della polizia di Milano, coordinati dal pm Gaglio, hanno acquisito le immagini di videosorveglianza e la dettagliata descrizione fornita dalla pensionata: la donna che compariva nei video era tale e quale del cartellino segnaletico di Vesna Vujicic. Dopo poche ore le pattuglie erano già in via dei Villini, a Busto. Ma la quarantasettenne non c’era, probabilmente era fuori per lavoro.
Sta di fatto che è stata rintracciata a Legnano e subito arrestata. «I soldi mi servivano per arrotondare», si è giustificata in sintesi. Del resto, disoccupazione e reddito di cittadinanza non sono sufficienti per far fronte alle spese.
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