ROTELLISTICA
Pattini, crescita frenata dagli spazi mancanti
Il PalaCastiglioni non basta, tre società costrette a spartirsi gli spazi: «Arrivano tante richieste, le ore sono sature. Ci si potrebbe ingrandire, ma così non è possibile»

A Busto c’è tanta voglia di pattinaggio. Così tanta che il PalaCastiglioni di via Ariosto - l’unico impianto cittadino dedicato a questa disciplina - comincia a non bastare più. «Abbiamo dovuto chiudere le iscrizioni, e lo stesso hanno fatto altre società: è un peccato» si rammarica Alessandro Rogora, presidente dell’Accademia Bustese Pattinaggio.
È un problema di spazi, come per tante altre realtà dello sport bustese. Il PalaCastiglioni è condiviso da ben tre società di pattinaggio a rotelle: Accademia Bustese, International Skating e New Dream. E se è vero che quest’ultimo sodalizio (il più giovane dei tre) utilizza l’impianto solo per un paio d’ore la domenica sera, gli altri due si devono arrangiare da anni con una convivenza non sempre semplice. «L’Accademia - fa sapere Rogora - conta 210 iscritti; l’International Skating ne ha un altro centinaio. Questo significa che 310 atleti devono contendersi un pacchetto di “ore pista” limitato. Non è facile: soprattutto a settembre, quando tanti bambini vengono a provare i pattini per la prima volta, in pista si ritrovano anche 30-40 ragazzi contemporaneamente. Una situazione non facile da gestire. Siamo arrivati alla saturazione completa delle ore: tutti i giorni l’impianto è occupato dalle 15 alle 23, sabato e domenica compresi».
L’inevitabile conseguenza, sottolinea il presidente dell’Accademia, è «che se volessimo diventare più grandi, non potremmo farlo per insufficienza di spazi. Già in passato abbiamo dovuto fare un po’ di selezione. E parlando con Marco Frattolillo, presidente dell’International Skating, è emerso che anche loro sono alle prese con le stesse problematiche».
Il guaio è che non si vedono soluzioni all’orizzonte: «Da tempo ci guardiamo intorno, ma non ci sono spazi adatti - allarga le braccia Rogora -. E chi ce li ha, fatica a darceli, temendo che il pattinaggio possa rovinare il fondo della palestra. Ci siamo interessati ad alcuni capannoni dismessi, che hanno un fondo in cemento adatto alle nostre esigenze, ma riaprirli e riqualificarli comporterebbe costi troppo alti per noi».
Un altro tentativo è stato fatto insieme all’assessore allo Sport, Gigi Farioli: «Siamo andati insieme a fare un sopralluogo alla palestra delle scuole “Bellotti” di via Busona - racconta Rogora -, ma la struttura presenta dei pali fissi per la pallavolo e delle spalliere che metterebbero a rischio l’incolumità degli atleti. Perciò anche in quel caso non se n’è fatto nulla».
Neppure si può sperare che una soluzione arrivi dal nuovo Campus dello sport che sorgerà a Beata Giuliana: nel maxi-progetto sono previsti un palazzetto per la ginnastica (che risolverà gli annosi problemi di spazi della Pro Patria Bustese Ginnastica) e un Palaghiaccio, ma non una pista per il pattinaggio a rotelle. Insomma, ancora per un po’ di tempo le società rotellistiche bustesi dovranno fare di necessità virtù. «È un peccato, perché ci sono tanti giovani che vorrebbero divertirsi sui pattini: sarebbe bello poterli accogliere tutti». Già, se ci fosse abbastanza spazio.
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