IL DATO
Più abitanti. Ma zero italiani
I 233 nuovi residenti sono tutti di nazionalità straniera

Una città sempre più abitata e sempre più straniera. Dato incontrovertibile che si disegna plasticamente in un numero ben preciso: 223.
A tali unità, infatti, ammonta la crescita di residenti a Busto Arsizio nell’ultimo anno. Ma 223 è appunto anche il dato di aumento della popolazione estera.
La qual cosa, molto semplicemente, vuol dire che la costante ascesa della Manchester d’Italia si è formata esclusivamente con l’innesto delle popolazioni migrate in zona da altri Stati.
I numeri Istat, insomma, fissano a 83.628 i presenti regolari registrati in città, con componente extranazionale fissata a 8.382 unità.
Non che il dato numerico sorprenda, né che rappresenti un‘anomalia rispetto al resto del territorio lombardo, dove la migrazione è abbondante.
Anche se questa avanzata straniera va a far sì che - per la prima volta nella storia locale - la composizione demografica bustese veda i non italiani rappresentare il 10% del totale delle presenze. Cifra ancora ben distante dalla vicina Gallarate, dove gli stranieri sono ormai il 15% degli abitanti, anche se nella Città dei Due Galli questo fenomeno si è bloccato nel corso del 2018, mentre a Busto sta accadendo l’opposto.
E appunto c’è quel dato - il solito 223 - a fissare l’elemento cardine di ogni ragionamento: se percentualmente la crescita di iscritti all’Anagrafe è stata dello 0,27%, ciò è dipeso esclusivamente dagli “altri”, che al loro interno sono lievitati appunto del 2,70% in dodici mesi. Tanto che oggi (per meglio dire il 1° gennaio di quest’anno) sono stati superati muri numerici in precedenza mai scavalcati.
Come già anticipato un mesetto fa, dunque, Busto Arsizio si consolida come quinta città della Lombardia (avendo scavato un solco di oltre mille persone con la “contendente” Como) e ampiamente prima nel contesto provinciale, visto che Varese continua ad avere un bilancio demografico in rosso e che il disavanzo fra i due poli ha superato quota tremila residenti.
Ma in questa avanzata costante del proprio affollamento, la città guidata dal sindaco Emanuele Antonelli - che nel contesto nazionale si trova al 63° posto - ha scalato un gradino anche nella graduatoria dei centri non capoluogo di provincia, balzando in quarta posizione ai danni di Marsala.
Davanti restano l’irraggiungibile Giugliano in Campania, quindi la romana Guidonia e l’altra napoletana, Torre del Greco, ormai staccata di pochissimo.
In questo contesto, oltretutto, Busto è seconda per densità abitativa (dietro a Torre del Greco), visto che in ogni suo chilometro quadrato dimorano in media 2.728 individui. Ma anche questo aspetto, come il rafforzamento straniero, non è assolutamente inatteso.
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