NELL’EX MIZAR
Portici e divertimento
Supermercato pronto a giugno, multisala per Natale

Le tenaglie mordono gli edifici ormai fatiscenti. Portano via quel che non servirà. Liberano il campo a chi trasforma il passato in futuro.
Lungo corso Sempione, al 194, la facciata della ex Mizar sparirà a giorni: tutto il lato parallelo alla Statale sarà demolito completamente per creare lo spazio necessario alle future strade di accesso alla cittadella del divertimento. Finora è rimasto in piedi per proteggere il cantiere stesso.
Nulla rimarrà di ciò che i cittadini potevano notare percorrendo il Sempione, mentre nei 70mila metri quadrati la maggior parte degli altri edifici sta per subire una profonda trasformazione.
Qui si parla di «demolizione con ricostruzione». La parola d’ordine è «salvare tutto quello che si può salvare». I capannoni restano in piedi. I muri vengono rafforzati, nel rispetto delle norme antisismiche, con colate di cemento liquido.
Pilastri e cemento liquido
Nuovi pilastri serviranno a dare maggiore sostegno a quanto prenderà posto nella stecca a destra del vecchio ingresso, che entro luglio si trasformerà in otto edifici diversi pronti ad accogliere negozi e servizi: Burger King, un veterinario con vendita di prodotti per animali e toelettatura, lavanderia, esposizione di mobili, cialde e somministrazione di caffè, gli uffici di una multinazionale che collocherà a Beata Giuliana il suo quartier generale. Mentre c’è chi lavora ai tegoli del tetto e mura portanti, c’è già chi esegue le opere interne. Si preparerà anche un portico largo 3,5 metri che seguirà tutta la lunghezza.
Al centro della grande piazza che si va creando, delimitata dalle strade di accesso ai parcheggi laterali, sta sorgendo un padiglione nuovo, che accoglierà un supermercato e un centro per l’igiene e la bellezza, circondato da spazi verdi. Una gru alta quaranta metri aggancia, con perfezione millimetrica, le lastre che vanno a comporre il tetto. Gli ingegneri hanno studiato ogni particolare per non trovarsi di fronte a intoppi: il tempo scorre e si vuole inaugurare lo spazio già nel mese di giugno.
Alle spalle della stecca di negozi e servizi, una strada permetterà il passaggio dei veicoli creando una sorta di alternativa al Sempione, in caso di intasamento (poco lontano si trova la caserma dei vigili del fuoco e una via libera è fondamentale). Una strada di scorrimento sarà poi dedicata soltanto al carico e scarico di merci al servizio delle realtà che troveranno spazio nell’area.
In fondo al lato destro altre tenaglie mangiano tubi e tettoie. Tutto si recupera a parte le guaine e i materiali isolanti. Qua e là, si incontrano cumuli di cemento, di ferro, di alluminio, di cavi di plastica. Il cemento, privato della parte in ferro e sbriciolato, servirà a creare i sottofondi delle pavimentazioni.
Le due vasche rettangolari che ora accolgono acqua piovana e qualche rifiuto saranno trasformate in vasche di contenimento per le invarianze idrauliche: sfogo per evitare allagamenti.
L’edificio che, lasciandosi la facciata alle spalle, ci si trova di fronte, diventerà entro settembre il mega centro sportivo tanto atteso, con campi di calcio a 5, calcio a 3, paddle. Al margine destro ci sarà spazio, se si troverà l’accordo, per una farmacia e per alcuni studi medici.
Piante che bucano il soffitto
Il muro perimetrale sparirà, rimarranno in piedi le colonne per creare un altro portico largo quattro metri. Invece delle mura, si avranno tante vetrine, per palestra, ristorante, esposizione di mobili. La palestra (che si troverà alle spalle ferrovia e Hupac) conterà su mille metri quadrati: qualcosa di mai visto in città.
Il portico più largo e più alto lo si troverà davanti al multisala (a sinistra della piazza): ben dieci metri all’ingresso delle sale, con piante che bucheranno il soffitto, panchine e giochi per i bambini. Obiettivo è aprire per Natale: film d’azione e cinepanettoni non mancheranno, si spera soltanto che il Covid consenta il via libera, visto che il mondo della settima arte da un anno sta soffrendo parecchio divieti mai cancellati se non in estate.
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