IL CASO
Pulisce il marciapiede: multa
L’incredibile sanzione al titolare di un’impresa di pulizie mentre rimuove urina ed escrementi. Per la polizia locale il regolamento parla chiaro: «Niente acqua»

Aveva appena tirato a lucido le scale di un condominio della centralissima via Bramante, da cui la sua impresa di pulizie è stata da tempo ingaggiata. E il titolare della Top Services, una volta arrivato in fondo alla rampa, ha fatto quello che da sempre fa: «Ho preso il secchio d’acqua pieno di disinfettante, l’ho versata sul marciapiede e sulla parte bassa del muro, quindi mi sono messo a tirare lo spazzolone anche lì per rimuovere tutto lo sporco che ogni giorno troviamo, specialmente urina ed escrementi di cani».
Ma è rimasto di stucco quando, alle sue spalle, si sono presentati due vigili urbani del comando bustese, con il blocchetto dei verbali in mano.
Proprio così: multa da 50 euro perché stava pulendo il suolo pubblico. Per meglio dire, la sua «gravissima colpa» era quella di aver gettato l’acqua sull’asfalto, col «gravissimo rischio» che in una mattinata di sole, con temperatura di 7 gradi, si potesse formare del ghiaccio. Lo dice il regolamento comunale e gli agenti della polizia locale non hanno voluto sentire ragioni: verbale consegnato e tanta rabbia in corpo per chi da ventisei anni fa le pulizie di mestiere. «Ancora adesso, se ci ripenso, mi chiedo se sia solo uno scherzo. Invece che prendersela con i padroni incivili degli animali, oppure con quelli che buttano di tutto per strada, compresi i buontemponi che si divertono a versare caffè e cioccolata sui muri del palazzo dopo averli presi nel locale con le macchinette automatiche che c’è lì di fronte, si accaniscono su chi sta cercando di lavare la città», riprende il titolare della Top Services.
«Come azienda facciamo questo mestiere dalla metà degli anni Novanta e non era mai successa una cosa del genere. Anche perché, ripeto, si tratta di pulire, oltretutto con la poca acqua che resta in un secchio. Invece sono scesi dall’auto di pattuglia e non hanno voluto sentire ragioni. Come se fossi un criminale. Mi hanno detto che al massimo avrei potuto usare uno spruzzino per disinfettare».
La vicenda ha fatto in un attimo il giro del centro, prendendo i contorni della burla. Ma all’impresa non è rimasto altro da fare che saldare il conto. Non prima, però, di aver affisso all’ingresso del condominio un cartello di scuse: «Chiaramente, se la situazione è questa, non potremo più svolgere questo servizio all’esterno della residenza. Lasceremo che sporco e puzza si accumulino, proprio per evitare di essere di nuovamente multati».
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