GIUSTIZIA
Rivoluzione a Palazzo
Da settembre, chi va e chi viene: il procuratore Fontana in pensione, Peragallo va in corte d’appello, Guerrero lascia l’ufficio Gip

Terminato il periodo feriale, il palazzo di giustizia dovrà abituarsi a un nuovo corso. Cambi e successioni ai vertici, nuovi arrivati, trasferimenti.
Da ieri la prima rivoluzione: dopo quasi undici anni il giudice Nicoletta Guerrero ha lasciato l’ufficio Gip, da settembre sarà in servizio al dibattimento. Il suo posto verrà coperto fino a marzo dal giudice Giuseppe Limongelli, in attesa del trasferimento del collega di Varese Stefano Colombo che affiancherà i gip Piera Bossi, Luisa Bovitutti e Tiziana Landoni.
Lascerà il tribunale di Busto Arsizio anche il presidente della sezione penale Renata Peragallo, che assumerà l’incarico in corte d’appello. Il suo ruolo al terzo piano di via Volturno verrà ricoperto da un magistrato facente funzione, in vista del bando per la posizione semi direttiva.
Finisce un’epoca anche in Procura: il procuratore capo Gianluigi Fontana nei giorni scorsi ha chiesto il collocamento a riposo, con dieci mesi di anticipo rispetto al compimento dei settant’anni per ragioni di salute. Il Csm ha già deliberato, manca solo la notifica del decreto del ministero di Giustizia.
A capo dei pm di largo Giardino andrà l’attuale procuratore aggiunto Giuseppe D’Amico, come facente funzioni, ma sarà anche questa una soluzione transitoria: pare infatti che il magistrato approdato a Busto dopo una intensa carriera alla direzione distrettuale antimafia stia meditando un ritorno a Milano.
La poltrona di procuratore capo potrebbe quindi restare scoperta già in primavera. Chi la occuperà? Gli aspiranti candidati non mancano.
Il personale amministrativo patirà un’altra defezione: per la fucsiacrinita cancelliera Luciana Fratello è arrivato il momento della pensione, sicché tutto lo scacchiere del personale degli uffici dei pm è destinato a riassestamenti.
Per le forze dell’ordine, la polizia giudiziaria, per gli avvocati e anche per i colleghi, alcune saranno perdite affettive, oltre che professionali. Tanti lo stanno dimostrando con messaggi - riservati ovviamente - e attestazioni di stima. «Lascio una famiglia», ammette il presidente della sezione penale Peragallo. La scelta di cambiare sede non l’ha compiuta a cuor leggero e non sarà un distacco professionale ed emotivo facile. Così come non lo è per l’ormai ex coordinatore dei gip Guerrero. Ai suoi collaboratori ha lasciato una lettera attraverso cui ringrazia ognuno di loro, ricordando quando l’allora presidente Nino Mazzeo comprese l’opportunità di collocarla dalla sezione civile di Gallarate al gip. «Abbiamo festeggiato insieme Pasque, Natali - anche con Babbo Natale - capodanni, pensionamenti e abbiamo, ma soprattutto avete, lavorato, lavorato, lavorato senza lamentele, nonostante nessuno, ma proprio nessuno, finora abbia compreso appieno cosa significhi stare dietro alle vostre scrivanie e l’impegno del nostro ufficio e quale debba essere la forza mentale e fisica che vi sostiene», ha scritto con insospettabile trasporto emotivo. E via, tutti proiettati verso nuovi capitoli giudiziari.
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