LA CONFESSIONE
«Siamo venuti qua a rubare»
Quattro partenopei a processo: «Ci scusiamo, ma non teniamo lavoro»

In trasferta da Napoli per svuotare il Leroy Merlin di Solbiate Arno: è andata malissimo ai quattro partenopei fermati dalla polizia stradale di Olgiate Olona per un normale controllo alla barriera di Gallarate. Nel bagagliaio della Fiat su cui viaggiavano c’era materiale per un valore di 5mila euro sottratto al centro commerciale - non è il primo colpo a segno lì - poco prima delle 11 di giovedì, 18 febbraio.
Ieri, venerdì 19, in aula per il processo direttissimo - chiesto dal pubblico ministero Carlo Alberto Lafiandra - la banda ha spiazzato tutti: «Siamo venuti da Napoli per rubare», ha subito ammesso il primo rispondendo alle domande del giudice Veronica Giacoia. «Ma chiediamo scusa a tutti, a tutta la città di Milano, ci dispiace davvero ma non teniamo lavoro».
Tra loro anche un incensurato che fino a un mese fa era dipendente dell’azienda di famiglia. «Ha precedenti?» gli ha domandato il giudice. «Nessuno fino a oggi. Adesso sì», ha constatato strappando così qualche sorriso in aula. «Io sono disoccupato da sempre, un disoccupato organizzato», ha invece spiegato un altro. L’ultimo a cui è stata data la parola è stato di una sincerità disarmante: «Lavoravo, ma mi sono dovuto licenziare». E perché? «Perché non avevo più voglia di lavorare».
Difesi dagli avvocati Elisa Colombo, Simona Cicorella, Carla Guembes e Agnese Murdolo hanno tutti patteggiato condanne che vanno dagli otto ai dieci mesi. A qualcuno il giudice ha concesso la sospensione condizionale, ma per due ci sarà l’obbligo di dimora a Napoli.
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