SENSO CIVICO
Spazzino riapre la pista
In un mese e mezzo ha liberato e restituito 700 metri di ciclabile. L’incredibile intervento di Donato Bruno: «Tengo al rione ed è un piacere averlo fatto»

Non è assolutamente una sua competenza lavorativa. Certo avrebbe dovuto dare una sommaria ripulita a quel marciapiede malconcio, ormai da tempo in preda alle discariche abusive. Per il resto, avrebbe al massimo potuto segnalare ai superiori i problemi in più riscontrati lungo viale Boccaccio, nella speranza che si trovassero modi e risorse per intervenire.
Invece Donato Bruno, bustese d’adozione dopo essere emigrato tanti anni fa dalla sua Puglia, ha spontaneamente deciso di rimboccarsi le maniche e ieri mattina - dopo un mese e mezzo di fatica - è riuscito a riaprire praticamente da solo circa 700 metri di pista ciclabile.
Proprio così: lo spazzino di quartiere a tempo determinato, da poco assoldato da Agesp Spa tra le figure introdotte sperimentalmente per tenere in ordine delle zone specifiche in maniera continuativa, ha liberato l’intero tragitto da una valanga di schifezze. Vegetazione incolta, rami accatastati e sporcizia di ogni genere sono state spazzate via con cura certosina. Così, se prima dell’estate quel tragitto dedicato alle biciclette era pochissimo utilizzato proprio perché lo spazio di transito si era ridotto a meno di un metro (oltretutto nella parte prossima agli alberi, quindi con il fondo sollevato in vari punti), ora sembra di essere di fronte a un percorso nuovo di zecca. Invece è stato solo ripulito.
Ciò perché Bruno ha dedicato i momenti in cui l’attività di servizio quotidiana erano più tranquilli, per imbracciare il badile e cancellare il degrado. Non solo: ha offerto una ciambella di salvataggio ai tanti pedalatori che prima percorrevano il pericoloso viale correndo rasenti al cordolo, rischiando di essere travolti da auto e tir.
Ma perché l’ha fatto? Alla domanda, lui si schernisce: «Ma c’è bisogno di scriverlo?». E cede solo davanti alle insistenze: «Credo di aver fatto solo il mio dovere. Ormai abito in città da tanto tempo, mi piace stare in una Busto bella e, avendo questa occasione di operare nell’igiene urbana, mi sono messo di impegno». In effetti nei suoi confronti sono piovuti applausi a ripetizione da residenti e passanti: li ha ricevuti a ogni metro conquistato allo sporco, passando l’estate a tirare a lucido la pista.
«Finalmente sono arrivato in fondo - sospira - e non fatemi raccontare cosa ho trovato sotto la vegetazione. C’erano rifiuti di ogni tipo, di ogni epoca. Purtroppo la mattina, quando passo a pulire, ancora mi arrabbio perché capita di trovare sacchetti dell’immondizia appena gettati fra le piante».
Insomma, il suo buon esempio spesso non solo non viene imitato, ma neppure rispettato dagli incivili. «Pazienza, andrò avanti a tenere in ordine».
Fra i tanti che si sono fermati a complimentarsi, anche il consigliere comunale Orazio Tallarida: «Sinceramente non lo conoscevo, ma si è presentato e mi ha ringraziato. Mi ha fatto piacere». In fondo lo spazzino, come spiega lui stesso, ha solo «cercato di ottimizzare le giornate di lavoro». Ma è innegabile che il risultato è imponente, quasi incredibile. E che l’esempio suona da monito.
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