L’AGGRESSIONE
Stavolta sputa ai carabinieri e li picchia
Pugni e spintoni fuori dal supermercato, protagonista il nigeriano che ad aprile se l’era presa coi vigili

Come l’altra volta ha probabilmente bevuto, quindi ha infastidito i clienti di un market e, alla fine, ha picchiato e sputato addosso alle forze dell’ordine. Protagonista, sempre lui: un trentenne nigeriano che ha il vizio di perdere la testa e diventare pericoloso. Già in aprile si era scatenato e non poco, aggredendo un uomo fuori dal supermercato attorno al quale bazzicava e poi finendo al centro di una colluttazione con la polizia locale intervenuta sul posto, spedendo tre agenti in pronto soccorso e costringendoli alla quarantena. L’altra sera, sempre davanti alla nuova Coop di viale Duca D’Aosta, ha servito il bis.
IN TRE ALL’OSPEDALE
Forse quando i fumi dell’alcol hanno preso il sopravvento, lo straniero ha iniziato a diventare molesto. Si avvicinava ai clienti pronti a entrare nella struttura commerciale e, rigorosamente senza mascherina, li ricopriva di male parole e li spintonava. Non solo: a chi lo cacciava via in maniera sgarbata, riservava sputi che, già di loro disgustosi, sono in questo periodo una minaccia in più a causa del coronavirus.
Al vigilantes che lo ha affrontato, non ha riservato un trattamento morbido, tanto che l’addetto al controllo - preso a botte - ha dovuto alla fine farsi medicare in ospedale per ferite guaribili in una decina di giorni. E anche i carabinieri hanno dovuto faticare per fermarlo, perché l’africano si è scagliato pure contro di loro e li ha mandati in pronto soccorso. Cosa che però è avvenuta solo dopo che i militari sono riusciti a immobilizzarlo e ad arrestarlo.
IL BIS SETTE MESI DOPO
Come detto, lo straniero non è affatto un volto sconosciuto alle forze dell’ordine. Già a inizio aprile aveva dato il meglio di sé. Era il periodo di pieno lockdown e aveva deciso di mettersi ad infastidire le persone in attesa di entrare a far compere in quei giorni difficili. Un cittadino lo aveva scacciato in malo modo e il trentaduenne, ritrovandolo all’uscita mentre caricava, assieme al figlioletto, le borse nel baule, aveva deciso di farsi giustizia.
Quel giorno intervennero gli agenti della polizia locale, ma fu necessario chiamare sul posto altre due pattuglie per placarlo. Anche agli uomini della municipale non vennero risparmiati pugni, calci e sputi.
Ci vollero alla fine ben sei vigili per immobilizzarlo, con tre di loro che riportarono qualche contusione. Uno, in particolare, uscì da quel confronto con un occhio completamente nero.
UN ANNO E SUBITO FUORI
In Tribunale il ragazzo cercò di ridimensionare l’episodio, smentendo di aver bevuto e di aver picchiato qualcuno: «C’è stata solo una discussione con un uomo che già conoscevo, è stata animata ma non ho proprio capito perché siano state chiamate le forze dell’ordine», disse. «Quando la pattuglia è arrivata mi sono preoccupato perché ho i documenti in corso di rinnovo e avevo paura. Poi quando mi hanno spruzzato lo spray al peperoncino mi sono davvero spaventato, ho avuto paura. Ma non ho picchiato nessuno».
La vicenda finì con il patteggiamento a un anno di reclusione ma anche con l’immediata scarcerazione dello straniero, sottoposto unicamente all’obbligo di firma.
Ma ora, dopo qualche mese di tranquillità, ci è ricaduto di nuovo. Ed è finito in manette.
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