L’ALLARME
Degrado e paura: il centro storico di Varese sfregiato
Latrine a cielo aperto, borseggi, bande di giovani: l’esasperazione di commercianti e residenti

Corso Matteotti, piazza della basilica di San Vittore, i vicoletti che si diramano dal corso. Il cuore di Varese è prigioniero del degrado e della paura: più che il respiro della storia si avverte una quotidianità che stride con l’immagine elegante e borghese della città. A raccontarlo sono i titolari di alcune attività storiche, che da anni convivono con situazioni al limite della decenza.
Giovanni Corvi e Stefania Neri, coppia nella vita e nel lavoro, gestiscono lo storico negozio di fiori a due passi dalla basilica. «Ogni giorno assistiamo alla presenza di soggetti, quasi tutti extracomunitari, che chiedono l’elemosina davanti ai negozi - raccontano -. Non sono pericolosi, ma sono insistenti, invadenti. Stanno lì davanti, si appostano vicino alle vetrine e spesso i clienti non si sentono a loro agio».
AL CALAR DEL BUIO
La situazione però degenera quando cala il buio. «Il nostro androne e lo spazio tra la vetrina del negozio e il nostro furgone vengono utilizzati regolarmente come bagno - aggiunge Corvi -. Una latrina a cielo aperto. Non solo urina, ma purtroppo anche altro. È inaccettabile. E accade spesso, più volte alla settimana, in pieno centro cittadino». Anche altri commercianti raccontano lo stesso disagio: pareti imbrattate, angoli maleodoranti, persone che urinano o defecano nei vicoli paralleli al corso come se fossero zone franche, fuori da ogni regola. «A questo si aggiungono bande di giovani che, soprattutto nelle ore serali, s’impadroniscono del cuore della città - prosegue Neri -. Si riunisco in piazza della Basilica, rendendo poco allettante il passaggio alle persone che devono rientrare a casa o anche solo passeggiare». Un altro punto di vista esasperato è quello di Vincenzo Mastrapasqua, titolare dell’edicola di Corso Matteotti. «Ogni mattina troviamo di tutto - dice -: escrementi, bottiglie rotte, sorprese di vandali che hanno tentato di aprire le serrande. Tutto questo nel cuore della città. Anche le fioriere, quelle decorative, vengono rovinate o utilizzate come pattumiere, come pure la fontanella».
BORSEGGI
La percezione d’insicurezza è aggravata dai borseggi: portafogli spariti in pochi istanti, in pieno giorno, senza nemmeno che le vittime se ne accorgano. Episodi che si ripetono tra il corso e i vicoli vicini, tra la confusione di chi esce dai bar o passeggia tra i negozi. «Le forze dell’ordine ci sono, arrivano se le chiami. Nessuno dice che siano assenti - precisa Angelo Mogavero, titolare di un noto ristorante della zona -, ma è come se non ci fossero strumenti per contenere questa deriva. La sera, sempre più spesso, i clienti chiedono di essere accompagnati alle auto perché hanno paura. Varese non era mai stata così prima».
Non è soltanto il salotto buono di Varese a risentire di un clima che molti cittadini definiscono «inaccettabile».
IL GATTINO PRESO A CALCI
L’insicurezza non si ferma a Corso Matteotti, ma si propaga come un’eco inquieta nelle vie che lo circondano, strade un tempo vissute con fiducia e ora sempre più evitate, soprattutto nelle ore serali. Yvonne Rosa, titolare di uno storico esercizio del centro, racconta di come via Sempione, via Crispi e via della Brunella - a due passi dal cuore cittadino - stiano diventando scenari di degrado e tensione. «Orde di ragazzi urlano fino alle prime luci del mattino - racconta -. A volte si ha paura anche solo ad affacciarsi alla finestra». Una sua vicina, svegliata dalle urla notturne, ha assistito a una scena raccapricciante: alcuni giovani prendevano a calci un gattino da un lato all’altro della strada. «È difficile trovare il coraggio anche solo per rientrare a casa a piedi da sola - aggiunge Rosa -. La città sembra avere perso il suo volto, la sua umanità e il suo rispetto per ogni forma di vita».
GIOVANE COL MARTELLO
La sensazione di smarrimento non risparmia nemmeno le ore diurne. Un cittadino, Antonio Frana, riferisce un giovane, probabilmente straniero, che impugnava un martello e camminava con passo irregolare, seminando panico tra i passanti. A raccontare queste scene è chi vive ogni giorno la città, in strade dove un tempo si passeggiava senza pensieri. Oggi, invece, si abbassano le serrande prima del previsto e si accelera il passo anche sotto il sole.
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