INFEDELTA’ E SCHIAFFI
Busto, tradito e picchiato dalla moglie
La 36enne, indagata per lesioni aggravate, davanti al gip
Non tutte le donne sono vittime inermi della violenza maschile. Ci sono anche quelle che l’uomo lo mandano al Pronto soccorso. È quello che sarebbe successo tra due ex coniugi, trentasei anni lei, cinquantuno lui, due figli e un amante sessantenne che ha rapito il cuore della moglie. Sarà il gip di Busto Arsizio, Francesca Roncarolo, a decidere se accogliere la richiesta di archiviazione della Procura nei confronti dell’indagata - accusata di lesioni aggravate - o l’opposizione dell’avvocato Lara Paladino che auspica l’imputazione coatta o almeno un supplemento di indagini.
Relazione fatale
Stando a quanto ricostruito finora, la crisi sarebbe scoppiata dopo qualche anno di convivenza, iniziata nel 2015 e sfociata in matrimonio nel 2021. La donna perse la testa per il suo datore di lavoro e allacciò una relazione extraconiugale che per un po’ di tempo riuscì a tenere nascosta. Nell’autunno del 2023 il marito scoprì tutto e decise di togliersi di mezzo. Se ne andò di casa, confidando che il rivale ben si guardasse da metterci piede facendosi conoscere dai figli (la più piccola aveva due anni). Invece no, il sessantenne iniziò ad andare e venire come fosse un avvicendamento di partner naturale, indolore per i bambini e accettabile per il consorte tradito. Il 7 novembre del 2023 divenne tutto palese: il cinquantunenne tornò a prendersi ciò che era suo (vestiti, effetti personali, libri) ma nel parcheggio sotto il condominio vide il sessantenne a bordo di un furgone.
Furia scatenata
L’ex marito raggiunse il nuovo compagno della trentaseienne e mise in chiaro due pretese: quella di non avvicinarsi ai suoi figli (che ora sono affidati a lui) e quella di non frequentare - per pudore e rispetto - l’appartamento in cui c’erano ancora il suo accappatoio, i suoi biscotti preferiti, le foto di quando era bambino. Ancor prima che il sessantenne potesse replicare, la ex piombò sulla scena come un tornado. Insulti, spintoni, urla: il cinquantunenne, onde evitare degenerazioni, fece per andarsene ma la donna si mise davanti alla portiera per impedirglielo. Lui cercò di spostarla, ma lei lo strattonava tirandolo per la sciarpa.
L’aggressione
Dagli strilli alle botte il passo fu rapidissimo: la trentaseienne sferrò almeno quattro schiaffi al volto dell’ex marito, che riuscì a fuggire solo perché il sessantenne si era messo di mezzo trattenendo e bloccando la compagna. Il cinquantunenne, acciaccato e dolorante, andò in pronto soccorso: sette giorni di prognosi per trauma alla regione mandibolare destra e trauma distorsivo al rachide cervicale. Dopo la denuncia, la trentaseienne venne interrogata ma si avvalse della facoltà di non rispondere. In compenso il nuovo fidanzato riferì agli inquirenti che la donna reagì per legittima difesa. La procura a fine gennaio 2024 decise di chiedere l’archiviazione del fascicolo ma l’avvocato Paladino presentò l’opposizione. «Se la signora fosse stata percossa sarebbe ricorsa a cure mediche e avrebbe spiegato la situazione ai carabinieri invece di avvalersi della facoltà di non rispondere». La parola al gip.
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