IL CASO
Tre alberghi per fantasmi
Un hotel è chiuso da dieci anni, uno non è mai stato aperto, un altro è incompiuto

Uno è stato chiuso un decennio fa dopo una lunga e gloriosa storia. Un altro è stato costruito e arredato ma non ha mai aperto. Un altro ancora è invece rimasto a metà del percorso edificatorio, ed ora ha la forma dello scheletro. Sono i tre alberghi di Busto rimasti intrappolati nella nebbia delle incertezze, perché sono cambiati i tempi, le condizioni oppure le disponibilità economiche dei proprietari. Così oggi continuano a puntellare la città, cercando un futuro diverso consegnandosi a qualche investitore. che però finora non c’è.
I FANTASMI DI VIA MAGENTA
Il caso più recente e spiazzante si trova nel quartiere San Michele, all’inizio della via Magenta, con un palazzone di nove piani nuovo di zecca e con 90 camere in pancia. Lo costruì nel 2009 il gruppo Benigni, allora un colosso del settore, pronto a scommettere sull’attrattività dell’area delle Nord.
Poi però la situazione della società è precipitata, la struttura non venne mai inaugurata, la vicenda s’infilò in un lungo fallimento fatto di aste andate deserte. Ciò finché la Banca Popolare di Sondrio, per non veder volatilizzare il proprio investimento, non se lo comprò. E spera ora di ricollocarlo, dopo che negli anni ci sono state ipotesi irrealizzate di farci una casa per i profughi oppure una struttura dedicata agli anziani.
Col vuoto perenne sono arrivati anche i disperati e i vandali, mentre per ora la torre resta tristemente disabitata.
IL FASCINO ANTICO E RETRÒ
Diversa è la vicenda dell’Hotel Astoria, a due passi dal centro e dal Tribunale, affacciato sul viale Duca D’Aosta.
Inaugurato nel 1959, è stato per decenni un punto di riferimento bustese, sia dal punto di vista ricettivo che congressuale. Arredato in gusto retrò, ha sempre trasmesso fascino. Poi, vittima anche della concorrenza di nuove e moderne realtà spuntate sul territorio, ha chiuso i battenti nel 2010. E non si è più riusciti a rilanciarlo.
Oggi forse potrebbe interessare per altre funzioni, ad esempio come residence con mini appartamenti oppure per farci degli uffici, anche se è ovvio che sarebbero necessarie pesanti ristrutturazioni per riutilizzarlo.
L’ETERNO IRRISOLTO
Ma c’è un terzo fabbricato in città, di cui molti si sono dimenticati che fu elevato per diventare hotel. Si tratta di quella costruzione abbandonata che ormai da decenni si staglia di fronte al pronto soccorso ospedaliero, in via Arnaldo Da Brescia.
L’edificazione delle mura portanti fu velocissima, poi però arrivò qualche difficoltà dei proprietari, con un lungo periodo di abbandono, costellato dallo scarico di rifiuti all’interno e dalla presenza di abusivi.
Da qualche anno è stato perlomeno ripulito, per renderlo presentabile sul mercato. Di certo finora nessuno si è fatto avanti per averlo e la comunque interessante posizione rispetto al presidio sanitario, rischia di sfumare se davvero avanzerà il progetto del nuovo ospedale unico a Beata Giuliana.
In ogni caso, ormai da tempo immemore, neppure lì si muove foglia.
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