ACCOGLIENZA
Profughi, ipotesi Astoria
L’hotel in disuso da anni potrebbe ospitare eventuali prossimi arrivi, ma finora il prefetto Zanzi ha rifiutato l’offerta. Preoccupazione in città

Dell’ipotesi si era già parlato qualche anno fa, ma non se ne fece mai nulla. Invece negli ultimi mesi l’hotel Astoria - storica realtà ricettiva bustocca ma ormai chiusa da anni - è tornato sulla scena. È tornato, in pratica, pienamente disponibile per valutare l’inserimento di richiedenti asilo in fuga dall’Africa e in arrivo sulle coste italiane. Ancor più ora che la bella stagione favorirà massicce traversate.
Una voce che fonda su trattative reali, sviluppate di recente, riferisce appunto che la proprietà dello stabile situato su viale della Gloria, a pochi metri dal Comune e dal Tribunale, è disponibilissima a valutare l’opportunità. Ovviamente non per la gioia di residenti e commercianti della zona, che finora possono poggiare la speranza di non dover convivere con un centro d’accoglienza sul pianerottolo grazie al fatto che il prefetto Giorgio Zanziavrebbe congelato l’opportunità, giudicando Busto già sufficientemente sfruttata nel rispondere all’emergenza internazionale.
Eppure si sa come vanno le cose: i bisogni aumentano, gli spazi disponibili sono sempre pochi, l’inserimento in nuove città significa vincere l’ostruzionismo interno e di fronte a un problema urgente ogni aiuto è ben accetto. Lo sa anche il sindaco Gigi Farioli che l’altra sera, in consiglio comunale, ha voluto comunicare la sua preoccupazione: «Col prefetto c’è sempre stato un rapporto leale e corretto, ma viste le ultime novità che chiudono alla possibilità di ulteriori arrivi nel perimetro della città metropolitana, non vorremmo che il problema si scaricasse attorno e ci capitasse fra capo e collo durante il periodo elettorale». Timori fondati? Può essere, anche se finora Zanzi ha rifiutato l’occasione proposta. In realtà pare che gli sia stata sottoposta primariamente l’opportunità di trasferire una parte dei rifugiati che da due anni vivono in via dei Mille all’ex hotel e che la cosa non l’abbia convinto.
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