IL CASO
Troppe multe, photored (forse) spenti
Saranno potenziati gli avvisi, dopo la pioggia di sanzioni a chi supera la linea. Ma per ora la delibera salva multe è ferma

La questione, ferocemente pratica perché tocca le tasche degli automobilisti, è diventata velocemente anche politica. Perché le mille sanzioni comminate in meno di due mesi dai nuovi photored, specie per chi superava la linea d’arresto con le ruote senza però passare con il rosso, ha assunto le dimensioni del dramma. E le lamentele dei cittadini si sono fatte fortissime, specie in questo periodo di restrizioni da Covid.
Una sfida a muso duro che non ha più riguardato i soli sanzionati, convinti di fare i conti con impianti (specialmente quello di Sant’Anna, fra le vie Cassano e Piermarini) messi lì unicamente per fare cassa, ma anche le forze politiche di maggioranza. In molti, infatti, hanno fatto presente di aver raccolto le rimostranze di chi si era visto recapitare uno o più verbali, spiegando a chiare lettere che ogni multa corrisponde forse a un voto perso.
Troppo rischioso a pochi mesi dalle elezioni, insomma, sostenere la posizione dell’assessore leghista Max Rogora («Per il Codice della strada quelle contravvenzioni sono assolutamente corrette, punire chi supera la linea è necessario per consentire ai bus di fare manovra») e del suo segretario di sezione Francesco Speroni («Inutile lamentarsi, basta rispettare le regole») con le urne ormai vicine e una rivolta sempre più consistente. Meglio correre ai ripari.
Così si voleva spegnere gli impianti per un po’ di tempo, per meglio dire tenerli funzionanti solo per pescare i trasgressori del semaforo rosso, senza invece multare chi semplicemente porta le ruote del proprio mezzo poco oltre la segnaletica orizzontale di stop. Ciò, perlomeno, fino a quando quelle intersezioni incriminate (oltre al semaforo di Sant’Anna, ci sono anche quelli fra viale Stelvio e via Minghetti e fra il Sempione e la via Tasso) non vedranno un deciso potenziamento della cartellonistica di avviso. Senza escludere, poi, di andare a modificare il posizionamento della stessa riga su via Cassano, dove continuano ad emergere problemi (oltre 700 delle mille contravvenzioni sono state fatte lì) e anche storie particolarissime, come quella della cittadina che sta ricevendo verbali in serie per essere uscita dal cancello di casa.
In questo modo si sperava di far scemare la polemica e di limitare le multe a quei comportamenti che siano davvero pericolosi e non di semplice ostacolo al traffico dei mezzi pesanti che si immettono dalla via Piermarini.
Però in giunta comunale l’operazione normativa di blocco delle contravvenzioni più leggere ha trovato degli ostacoli che ancora non si è riusciti a risolvere, quindi per adesso ogni mossa burocratica è ferma per non creare discriminazioni con chi la multa l’ha già presa e non dare sponda ai ricorsi.
In ogni caso l’operazione di restyling sarà fatta su tutti e tre i punti incriminati, in modo da non lasciare più dubbi quando si viene pescati in fallo ma anche per evitare che si sollevi di nuovo la protesta rispetto a richieste di pagamento considerate ingiuste. Ovviamente il provvedimento voluto dal Comune - se mai verrà attuato - non potrà avere effetto retroattivo. Quindi le multe già recapitate (con relativa decurtazione di due punti dalla patente) andranno pagate. A meno che non si voglia tentare la strada del ricorso davanti al giudice di pace, provando a trovare il modo (in qualche caso possibile, in altri no, specie in relazione al superamento della linea d’arresto) per farsele annullare.
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