STIE IN DIFFICOLTÀ
Tutti gratis sugli autobus
Multe a 7/9 passeggeri a corsa. La scusa: «C’è il Covid, non si paga»

Di scuse, nel corso della loro carriera, i controllori degli autobus ne hanno sentite parecchie. C’è chi potrebbe scrivere un libro. Ora, però, pare che i “portoghesi” si stiano moltiplicando e utilizzino come motivazione la pandemia: «Ma come? C’è il Covid, non si viaggia gratis?».
A riferire di questo aumento di abusivi sui mezzi pubblici è il direttore di esercizio di Stie, Vezio Guidobono. «Si sta verificando – spiega – un fenomeno sempre più ricorrente. A ogni controllo si trovano dai 7 ai 9 portoghesi. E tutti tirano in ballo il Covid. Il fatto che non si possano fare biglietti a bordo, per evitare contatti con il conducente, ha portato a credere che si possa salire tranquillamente senza pagare. O meglio, questo è quello che la gente si racconta per giustificare il proprio comportamento irregolare».
Sanzioni salate
Le multe fioccano, ciascuna frutta 50 euro. Certo, se si paga entro 5 giorni si spende molto meno. Ma di questi tempi ogni sanzione è una bella botta da affrontare, specie se le tasche non sono particolarmente ricche. Eppure i portoghesi non accennano a diminuire.
«È una tragedia – chiarisce Guidobono – Noi il gasolio lo paghiamo, le gomme pure. Paghiamo la riparazione dei mezzi e diamo lo stipendio ai conducenti. Non è che il Covid faccia saltare tutto. La gente deve capire che si paga lo stesso, il servizio non è gratuito. Fra l’altro, in questi mesi il gasolio è cresciuto del 30 per cento e ci sono i costi delle sanificazioni. Garantiamo vetture pulite e conducenti attenti alle regole: i pullman telecomandati non li abbiamo».
Nei giorni scorsi, i Nas hanno diffuso i dati dei loro controlli a livello nazionale. «Da noi non è stato trovato nulla – spiega il direttore – Certo, viaggia meno gente e più passeggeri salgono più sporcano, è nel ciclo delle cose. Ora sanifichiamo con l’ozono: si chiudono le porte e si attiva la bombola: in 30 secondi eventuali tracce di coronavirus spariscono. La pulizia dei mezzi è giornaliera, la sanificazione avviene una volta alla settimana. Per farla bisogna avere le macchine in deposito e, di fatto, i mezzi sono sempre in circolazione, Non abbiamo ridotto le corse. Solo a Malpensa invece di 5 mezzi ne girano 2». Contagi tra il personale? «Il primo che ha preso il Covid è assente da oltre 4 mesi anche per patologie serie di membri della famiglia. Negli uffici c’è stato qualche caso e un positivo lo abbiamo avuto al deposito a San Vittore Olona. Tra i conducenti uno è stato in malattia un mese e mezzo. Una percentuale minima sul personale viaggiante. Abbiamo scanner per la temperatura a ingresso deposito, chi non si sente bene avvisa e noi mandiamo il controllo, per cautela. Fortunatamente nessuno è mai circolato con la malattia».
Vendite sospese a bordo
Le scuole ferme aiutano? «Ci sono istituti che chiedono lo stesso il servizio, ci sono ragazzi con diverse difficoltà che vanno comunque a lezione e viaggiano però su mezzi semivuoti. Il problema sono gli adulti, la cosa terribile è che la gente abbia disimparato a pagare. Per noi è pesante. La vendita dei biglietti a bordo è sospesa, ma così tutto il lavoro fatto recuperando il 90 per cento dell’evasione ora appare vanificato. Per adesso si regge. Nessun dipendente ha affrontato la cassa integrazione, si è fatto ricorso alle ferie arretrate da smaltire. Di questo passo, non sarà facile».
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