CASO GIOEUBIA
«Boldrini, solo pubblicità elettorale»
Parla Matteo Guarneri, capo dei Giovani Padani che hanno ideato il fantoccio: «Non volevamo farla arrabbiare, bensì portare avanti una tradizione goliardica»

Matteo Guarneri, 27 anni, segretario di circoscrizione della Lega, capo dei Giovani Padani, è la mente che ha creato col suo gruppo la Gioeubia che ha scatenato il putiferio, con tanto di calata a Busto di Laura Boldrini.
Guarneri, cosa pensa di tutto quello che è successo per quel falò?
«Penso che alla Boldrini servisse visibilità e che abbia strumentalizzato il fantoccio che le abbiamo dedicato per attaccarci significati che non aveva».
In che senso?
«Il nostro pupazzo era nel solco della tradizione, goliardico. Non c’era nulla di male. Lo facciamo ogni anno per qualche politico locale o nazionale».
Molti però si sono arrabbiati...
«Gente non di Busto. Ho ringraziato il sindaco per aver difeso quella Gioeubia. Si tratta di un’usanza che è ormai anche un ponte verso il Carnevale».
Non si aspettava quella reazione?
«Assolutamente no. Non so neanche come definirla, se non un tentativo di cavalcare l’onda, anzi di crearsela da soli e salirci sopra. L’altra sera, scherzando con i ragazzi del gruppo, ridevamo del fatto che mai nessuno si sarebbe aspettato che un manufatto di così bassa manovalanza finisse su tutti i giornali e le televisioni d’Italia».
Merito anche della Boldrini, no?
«Ma a me spiace che si sia inacidita. Non c’era nulla di cattivo, solo goliardia. Vederla arrabbiata ci ha stupiti e, lo ammetto, anche un po’ divertiti».
Vi siete spaventati del clamore?
«No, anche perché ci sembrava talmente assurda la vicenda che non riuscivamo quasi a capire cosa stesse succedendo. È stata montata troppo».
Come reagireste se domani qualcuno bruciasse un fantoccio raffigurante Matteo Salvini?
«Se è per quello, lo hanno già impiccato su un cavalcavia a Bologna. Ma non mi sembra di aver sentito chissà quale reazione democratica».
Dal vostro punto di vista, dunque, missione compiuta?
«Sinceramente non c’era una missione da compiere, ma solo una tradizione da portare avanti. È la Boldrini con i suoi che ha fatto il resto, mentre nessuno di noi cercava visibilità».
E l’anno prossimo che farete?
«Direi che faremo un’altra Gioeubia, visto anche il successo ottenuto».
Ancora della Boldrini?
«In verità la tradizione è ridere e bruciare un personaggio che non piace alla Lega per quanto ha fatto l’anno prima. Non so se la presidente della Camera avrà ancora un ruolo in Italia».
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