INQUINAMENTO
Busto, i “No Inceneritore” e Neutalia ora dialogano
Il Comitato inserito in uno dei tavoli di lavoro che la società sta avviando
Due ore di dialogo e l’inserimento in uno dei tavoli tematici che permetteranno di far crescere Neutalia nel mondo dell’economia circolare. L’incontro di ieri pomeriggio, 18 gennaio, tra il Comitato No Inceneritore e il responsabile d’impatto dell’impianto ha dato buoni frutti, lasciando entrambi i fronti soddisfatti del passo compiuto dopo tante dichiarazioni a distanza.
Emanuele Fiore e Stefano Marchionna sono stati accolti a Borsano da Emilio Conti. I due si sono fatti portavoce del gruppo che ha scelto di chiamarsi No Inceneritore («Comitato No Accam diceva due cose: che il forno doveva chiudere e che la gestione non ci piaceva, mentre ora non siamo schierati contro Neutalia nello specifico») e hanno consegnato a Conti una lettera che riassume posizioni e motivazioni. L’esponente della società che ora gestisce lo smaltimento dei rifiuti ha annunciato che Neutalia sta incontrando i diversi stakeholder del territorio e a breve attiverà tavoli di lavoro tematici. Per domani, 20 gennaio, è prevista una conferenza stampa che dovrebbe essere dedicata anche a questo.
«Presto ci sarà una riunione collettiva, la pandemia non aiuta la volontà di svolgerla in presenza – chiarisce Fiore – Siamo felici di essere stati ascoltati, c’è stata cortesia e questo ci ha fatto piacere. Abbiamo ribadito la richiesta di una indagine epidemiologica sul legame tra le emissioni dell’inceneritore e la salute dei residenti. Neutalia è società benefit e potrebbe farsene promotrice. Credo abbiano capito che non siamo sprovveduti, ma persone preparate, convinte di un obiettivo. Inoltre non siamo quattro gatti ma dietro di noi c’è un movimento di persone che chiede chiarezza e si sforza di fare affermazioni sulla base di dati certi».
La lettera affidata a Emilio Conti parla chiaro: «Le preoccupazioni sono rivolte all’incenerimento di rifiuti solidi urbani, dei rifiuti urbani pericolosi, dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi;all’assunzione di tutti i debiti di Accam; a un inceneritore attivo da 50 anni con tecnologie obsolete e con problematiche di tutti i tipi evidenziate anche dalle due diligence; ai camion che arriveranno in zona da molti più comuni coinvolti». Il Comitato No Inceneritore dichiara i suoi obiettivi: «Non ci occuperemo di tutte le problematiche di tipo finanziario né delle questioni giuridiche, ma di tutte le problematiche di carattere sanitario e ambientale, con il contributo di esperti del settore. Intendiamo presentare e dare visibilità ai risultati e alle terribili conseguenze dell’inceneritore alla popolazione locale e al pubblico più vasto e nelle forme più diverse, con particolare riferimento ai danni già subiti da una larghissima comunità che per ben oltre mezzo secolo ha dovuto accettare e subire pericolose conseguenze senza peraltro essere informata dei rischi e senza avere avuto compensazioni, ma che proprio a causa di quei danni già sopportati non intende andare oltre e richiede con fermezza e decisione l’immediata chiusura dell’inceneritore».
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