IL PROCESSO
Ricche, sole e raggirate: chieste tre condanne
Tre uomini accusati di aver depauperato i patrimoni di una ex farmacista di Busto e di una ex insegnante di Induno. Gli imputati si difendono. Sentenza l’11 marzo

«Hanno fatto leva sulla persuasione, che ha presa sulle fragilità emotive e psicologiche»: è attingendo al concetto filosofico di Adelino Cattani, il pubblico ministero Laura Martelli ha reso con efficacia il presunto modus operandi dei tre imputati accusati di circonvenzione di incapaci. Il loro approccio alle cinquantaseienni - una ex farmacista di Busto Arsizio e una ex insegnante di Induno Olona che ad avviso della procura sarebbero state depauperate da loro - era di natura manipolatoria, toccava le giuste corde dell’affettività disturbata delle vittime.
LE RICHIESTE DEL PM
Al termine della requisitoria il pm ha chiesto quattro anni e sei mesi per l’infermiere detenuto dallo scorso agosto, tre anni e quattro mesi per l’architetto che da qualche giorno è tornato in libertà e due anni per l’agente immobiliare di Pescara che risponde solo dei raggiri alla bustocca. Si sono associate le parti civili, rappresentate dagli avvocati Arianna Dutto ed Elisa Scarpino. I difensori Marco Bianchi e Rita Mallone hanno chiesto l’assoluzione, alla prossima udienza la parola andrà all’avvocato Corrado Viazzo.
SALERNO NEL CUORE
«Sono un po’ stanco di stare qui, vorrei andare dai miei genitori a Salerno per allontanarmi da questa situazione»: ha preso per l’ennesima volta la parola l’infermiere a processo. Non ha reso l’esame ma quanto a spontanee dichiarazioni non lo ferma niente. Neppure il rischio di giocarsi i domiciliari parlando di «allontanamento». Il giudice Daniela Frattini su un punto l’ha però bloccato: dalla tasca ha tirato fuori un ritaglio di giornale con l’intenzione di replicare al contenuto del pezzo. Niente da fare, così ha ribadito la sua innocenza: «Non sono un santo, ma non ho commesso questi reati, non ho raggirato nessuno». Anche l’architetto ha voluto intervenire, battendo soprattutto sulla posizione della ex farmacista. «È un’attrice, è molto furba, molto scaltra. Si è mangiata i soldi e ora li chiede a noi? Verrò condannato, ma in cuor mio conosco la verità».
MAGHI E COLF
L’avvocato Bianchi, legale dell’agente immobiliare, non ha usato perifrasi descrivendo la bustocca: «Era una scialacquatrice, spendeva in cartomanti, in colf, in vacanze nei posti più esclusivi della Versilia. Aveva già venduto la casa di Chamonix perché viveva a livelli superiori alle sue possibilità». E ancora: «Quali sono le patologie che avrebbero compromesso le sue capacità critiche e volitive? In aula ha dato risposte precise, compiute, è risultata lucida. Disturbo bipolare di tipo B? Ne soffre un milione di persone». A parere di Bianchi la guardia di finanza avrebbe dovuto accertare le condizioni psichiche delle parti offese e seguire il flusso del denaro: «Ci sono solo bonifici tracciati e molto chiari».
LE FAVOLE
«I bambini credono a babbo natale, ma non basta la loro convinzione per provarne l’esistenza. La credibilità delle parti offese va contestualizzata all’epoca dei fatti, che sono del 2018. Nessuno allora aveva mai pensato di dover mettere le due donne sotto tutela, i notai a cui si sono rivolte avrebbero capito se ci fosse stata una manipolazione, anzi, hanno l’obbligo di accertarla. Allora anche il notaio avrebbe dovuto essere indagato», ha osservato l’avvocato Mallone, legale dell’architetto e codifensore con Viazzo dell’infermiere. «Il capo di imputazione è fantasioso, le donne non erano né ingenue né sprovvedute e neppure malate. E non hanno mai sporto denuncia». Sentenza l’11 marzo.
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