L’INDAGINE
Pedofilia, la verità di don Emanuele
Domani l’interrogatorio del sacerdote di Busto Garolfo accusato di abusi sessuali su sette bambini con meno di 10 anni

Verrà interrogato domani, lunedì 19 luglio, don Emanuele Tempesta, il prete ventinovenne arrestato il 14 luglio con l’accusa di atti sessuali con bambini minori di dieci anni.
Il sacerdote responsabile dell’oratorio è ai domiciliari in una struttura individuata di concerto tra la Curia e la polizia che l’altro giorno lo ha raggiunto in campeggio a Bardonecchia con l’ordinanza del gip Luisa Bovitutti in mano. Niente carcere, ma ciò di cui risponde è grave e potrebbe essere reiterato.
«Le esigenze cautelari possono essere adeguatamente tutelate solo attraverso una misura che impedisca a Tempesta di entrare in contatto con minori», spiega il giudice nel provvedimento chiesto dal pubblico ministero Flavia Salvatore.
Gli episodi contestati sono compresi tra il 2020 e poco prima della denuncia presentata dai genitori, ossia lo scorso 30 maggio in commissariato a Busto Arsizio. Qualcosa di ambiguo aveva però messo in allerta una mamma già nel 2019: il prete in vista del campeggio estivo avrebbe chiesto a due bambini di dormire nella sua tenda. La donna provò un fastidio istintivo davanti a questa proposta, quindi domandò alla figlia maggiore se Tempesta, durante le vacanze a cui aveva partecipato pure lei, invitasse di norma i piccoli a coricarsi con lui. «Assolutamente no», fu la risposta della ragazzina, «i preti dormono o con gi animatori o da soli». Il covid comunque mandò a monte la settimana organizzata dalla parrocchia a Bardonecchia e l’inquietudine si affievolì. Al momento comunque gli elementi probatori sono fondati sulle dichiarazioni di vittime e genitori, gli inquirenti stessi parlano di un quadro non definitivo e suscettibile di revisione critica. Domani don Emanuele potrà difendersi col gip.
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