EDIFICI DA RISTRUTTURARE
Sacconago e il borgo antico fatiscente
Case malandate nel centro storico del quartiere di Busto Arsizio, gli incentivi non bastano

Qualcuno, passando in auto dal cuore della vecchia Sacconago nelle ore serali, ha commentato: «Sembra di essere nel Medioevo». Il riferimento è allo scorcio del quartiere tra piazza San Donato e via don Enrico Tazzoli, dove gli edifici fatiscenti - abbandonati da tempo immemore dai proprietari e immersi nel buio per la scarsa illuminazione - paiono davvero appartenere a tempi remoti, a epoche di molto antecedenti la modernità. Se quegli antichi stabili fossero ben curati, il colpo d’occhio sarebbe perfino suggestivo, come accade al cospetto dei tanti borghi caratteristici che abbondano dal Nord al Sud del Belpaese. Qui però di intrigante c’è ben poco, perché le case sono malandate e trasmettono anzi un inquietante senso di precarietà.
PROBLEMI DI SICUREZZA
A volte il Comune è costretto a intervenire per evitare problemi di sicurezza, come è accaduto nel 2018 con la vecchia casa di via XI Febbraio, rasa al suolo dalle ruspe perché intralciava la viabilità. Nel quartiere c’è chi invoca sgravi fiscali per invogliare i proprietari dei locali a intervenire con le ristrutturazioni. Ma rimettere a nuovo stabili ormai ridotti a ruderi costerebbe un salasso. E comunque gli incentivi non mancano, ma non hanno prodotto in questa zona i risultati auspicati: «Le opportunità ci sono – sottolinea l’assessore all’Urbanistica Giorgio Mariani -. Pensiamo al Superbonus 110%, o alla legge regionale sulla rigenerazione urbana, che prevede l’abbattimento del 60 per cento degli oneri di urbanizzazione per gli interventi di ristrutturazione edilizia, demolizione e ricostruzione. Penso che più di così sia difficile venire incontro ai proprietari. Se non approfittano neanche di circostanze così vantaggiose, vuol dire che ben difficilmente metteranno mai mano agli edifici. Pare che qualcuno di loro sia in giro per il mondo. Certo è un peccato, perché un contesto di questo tipo allontana eventuali investitori». Ci sono tanti locali che potrebbero essere adibiti a negozio, ma quale attività commerciale si insedierebbe mai in un tugurio da rifare ex novo? L’assessore Mariani ricorda l’esistenza del Regolamento per il decoro urbano, da lui stesso redatto a quattro mani con la vicesindaco Manuela Maffioli: «Sono previste sanzioni per i privati che non procedono con le corrette manutenzioni - sottolinea il delegato all’Urbanistica -. Chiaro che una situazione di questo tipo non si possa risolvere con le multe, ma come amministrazione facciamo tutto quello che è nelle nostre possibilità per incentivare i proprietari ad agire. C’è il nostro regolamento comunale, e poi ci sono la legge regionale e il Superbonus. Più di così, il pubblico non può proprio fare. Non si può certo istituire un capitolo di spesa per distribuire soldi ai privati per le ristrutturazioni».
QUARTIERE CON TANTE FERITE
Con i fondi del Pnrr invece sarà possibile recuperare finalmente l’ex oratorio di via Biagio Bellotti, altra storica ferita del centro storico sinaghino. Sono già in corso i lavori commissionati dal Comune ad Agesp Attività Strumentali per creare nella parte esterna dell’ex oratorio la nuova area feste promessa al quartiere. Uno spazio che dovrebbe essere a disposizione dei cittadini entro la fine dell’estate. Servirà maggior pazienza per veder sistemato l’edificio vero e proprio che, una volta rimesso a nuovo, potrebbe ospitare progetti di reinserimento per donne vittime di violenza.
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