L’INTERVISTA
L’addio del primario e la sanità che non va
Carlo Buizza, primario di Urologia, lascia dopo 42 anni di lavoro a Busto Arsizio: «Progressivo peggioramento»

Ha terminato ieri il suo rapporto di lavoro con l’ospedale di Busto Arsizio. Il primario di Urologia Carlo Buizza aveva iniziato la sua collaborazione nel 1984 con i due anni precedenti da assistente volontario così da arrivare a 42 anni di impegno professionale «in quella che, come dice mia moglie, è stata la mia prima casa». Una vita di passione e dedizione, alla quale fa da contraltare l’amarezza nel suo discorso d’addio al reparto.
Un addio amaro, il suo. Ci racconti.
«Avrei potuto rimanere altri tre anni, fino al compimento dei 70 anni nell’Ospedale dove eravamo stati messi in condizione di lavorare tanto e bene fino a cinque anni fa. Da allora non è più stato possibile rispondere alle richieste e la lista e i tempi di attesa per i nostri pazienti è diventata insostenibile».
Cosa è successo?
«Purtroppo negli ultimi dieci anni ho assistito a un progressivo peggioramento del funzionamento dell’ospedale, anche perché per anni nelle decisioni strategiche non sono stati coinvolti i professionisti sanitari la cui esperienza clinica è e sarebbe stata cruciale»
L’intervista completa sulla Prealpina di oggi, sabato 1 febbraio
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