GIUSTIZIA E POLITICA
Caso Fratus, l’Anm risponde alla Lega
Dopo l’interrogazione parlamentare di quattro deputati lombardi, la sottosezione di Busto dell’Associazione nazionale Magistrati si appella al Presidente della Repubblica

Caso Fratus, l’Associazione Nazionale Magistrati risponde alla Lega. Dopo l’assoluzione in Appello dell’ex sindaco di Legnano, Gianbattista Fratus, del suo vice Maurizio Cozzi e dell’ex assessore Chiara Lazzarini, la Lega aveva presentato un’interrogazione parlamentare contro i magistrati di Busto Arsizio che avevano arrestato e poi condannato in primo grado gli imputati. L’attacco del Carroccio, che chiede un’ispezione ministeriale negli uffici giudiziari di Busto, ha provocato la reazione dell’Associazione Nazionale Magistrati. Di seguito il comunicato della sottosezione di Busto Arsizio dell’Anm.
IL COMUNICATO
Gli attacchi personali, addirittura nominativi, a magistrati di questi Uffici Giudiziari a fronte di un diverso esito processuale in primo e secondo grado, nelle more del deposito delle motivazioni della decisione, di un procedimento penale nei confronti di alcuni esponenti politici del Comune di Legnano per turbativa d’asta e corruzione elettorale, minano il diritto del cittadino ad avere una giustizia rigorosa ed imparziale, capace di garantire il doveroso rispetto delle leggi, penali e civili, nella relativa dinamica processuale e giurisprudenziale. Il rapporto tra poteri politici e poteri di garanzia, necessariamente distinti nei rispettivi compiti, pretende reciproco rispetto e lealtà, nell’interesse dello Stato e dei suoi cittadini. Il confronto tra i poteri dello Stato non può mai scadere nella delegittimazione delle Istituzioni e nel conflitto, con il rischio di intaccare gli equilibri essenziali del sistema democratico. Respingiamo con fermezza simili attacchi alla giurisdizione e a coloro che la esercitano. Manifestiamo con determinazione la nostra piena solidarietà ai singoli magistrati destinatari di tali censure intimidatorie, volte a condizionate l’esercizio della funzione giudiziaria. Rivolgiamo il nostro appello al Presidente della Repubblica e chiediamo l’intervento del Ministro della Giustizia a garanzia dei principi costituzionali.
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