VIOLENZA SESSUALE
Figlio disabile molestato: madre e amante in carcere
Busto: le indagini della polizia dopo lo sfogo del ragazzo a scuola

Una madre e il suo amante in carcere con l’accusa di violenza sessuale sul figlio disabile, il padre del ragazzo indagato a piede libero: è drammatico il quadro familiare che emerge dagli atti. I due sono stati arrestati nei giorni scorsi dalla polizia, ieri l’interrogatorio a Busto Arsizio davanti al gip Stefano Colombo e al pubblico ministero Roberto Bonfanti, durante il quale la donna - che è assistita dall’avvocato Alessandra Salomoni - ha risposto a tutte le domande rompendo in lacrime.
IN MANO ALL’ORCO
Secondo gli inquirenti in almeno due occasioni avrebbe consegnato il giovane nelle mani dell’amico cinquantottenne, accompagnandolo fino al parcheggio dove l’uomo lo attendeva e lasciandoli soli. L’adulto avrebbe poi portato il ragazzino in un boschetto e lì, in macchina, avrebbe abusato di lui. Ci sarebbe poi una richiesta sconcertante inviata via messaggio alla cinquantaseienne: un rapporto a tre - mai consumato - con il giovane. L’indagata è apparsa poco consapevole della portata dell’addebito e delle sue implicazioni, ma era contrita e affranta. Il cinquantottenne - difeso dall’avvocato Marco Milan - si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nella sua fedina penale c’è però una condanna a otto anni per possesso di materiale pedopornografico e violenza sessuale su minore. In quanto al padre - che è difeso dall’avvocato Elisa Colombo - i contorni delle sue presunte responsabilità sono ancora da verificare, tanto che per lui il pm Bonfanti non ha chiesto misure cautelari.
L’articolo integrale sulla Prealpina di mercoledì 7 maggio, in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
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