PALAZZO GILARDONI
Busto, sì all’intitolazione a Ramelli
Approvata in commissione la dedica toponomastica al giovane del Fronte della Gioventù ucciso nel ‘75. Minoranza contraria, Farioli e Fiore non hanno votato

In commissione comunale “Affari generali” è passata stasera, martedì 15 ottobre, a maggioranza la proposta di Fratelli d’Italia di intitolare uno spazio pubblico a Sergio Ramelli. Ma la mozione dei meloniani non trova consensi tra i banchi della minoranza: Partito Democratico e “Progetto in Comune” la bocciano, Gigi Farioli non partecipa al voto, Emanuele Fiore si astiene. Non ha partecipato al voto neanche Roberto Ghidotti della Lista Antonelli: «Dobbiamo confrontarci con i due nuovi consiglieri (Francesca Gallazzi e Roberto Felli, ndr). Ma in Consiglio esprimeremo il nostro voto» ha spiegato Ghidotti.
Com’era prevedibile, la proposta dell’intitolazione a Sergio Ramelli di uno spazio pubblico di Busto non ha ottenuto l’unanimità raggiunta invece in Consiglio per ricordare la figura di Norma Cossetto. Sergio Ramelli, ricordiamolo, è stato un giovane militante del Fronte della Gioventù, ucciso nel 1975 a Milano da un gruppo della sinistra extraparlamentare.
Secondo Paolo Geminiani (Fratelli d’Italia) per Ramelli la mozione è stata pensata come un invito «a mettere una pietra sopra le violenze ideologiche commesse negli anni di piombo». E per questo, i meloniani dichiarano la loro disponibilità a intitolare un’altra via a qualche vittima di diverso colore politico rispetto a Ramelli.
Diverso il pensiero della minoranza. Fermo restando che tutti i consiglieri d’opposizione hanno giudicato positivamente la volontà di superare una volta per tutte i furori ideologici che tanti lutti hanno provocato tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli ‘80.
Per Gigi Farioli (Popolo, Riforme e Libertà) sarebbe più opportuno individuare un luogo da dedicare ai “Caduti degli anni di piombo”, per poi avviare un percorso ragionato che coinvolga le scuole.
Maurizio Maggioni (Pd) sostiene che «intitolare una via a questa o a quella vittima della violenza ideologica significa alimentare di nuovo il gioco delle contrapposizioni, mentre si tratta di promuovere insieme il valore della democrazia». Sempre dai banchi Dem, il segretario cittadino Paolo Pedotti auspica che «la mozione sia un punto di partenza per costruire un percorso», senza comunque condividere la proposta dell’intitolazione a Ramelli.
«Qualcuno si sta arrampicando sugli specchi – così è intervenuto Orazio Tallarida (Forza Italia) -. Quando noi avevamo proposto l’intitolazione a tutte le vittime della mafia (e non alla sola Emanuela Loi, ndr), avevate rifiutato. Adesso, per coerenza, dovreste accettare il ricordo per Sergio Ramelli come vittima emblematica di quel periodo».
Per Emanuele Fiore (gruppo misto) sarebbe più utile creare un “luogo di pace” dove venga spiegato alle nuove generazioni cosa sono stati gli anni di piombo.
Alla fine, i consiglieri del Pd e “Progetto in Comune” hanno votato contro; Farioli non ha partecipato al voto (auspicando, invano, che la maggioranza rivedesse in un senso più inclusivo la propria proposta); Emanuele Fiore (gruppo misto) si è astenuto.
Il documento è passato con i voti della maggioranza, ma se ne riparlerà nel Consiglio del prossimo 29 ottobre.
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