SANT’ANNA
Sottopasso, dopo 40 anni
I progetti sono pronti, verranno presentati al rione, poi la decisione definitiva

Atteso, voluto, più volte sfumato ma sempre tenuto a forza nella lista dei desiderata. Ora il sottopasso di Sant’Anna, inchiodato nel Piano delle opere cittadine da ormai quarant’anni, fra vane speranze e costanti disillusioni, è arrivato al momento della verità. «Perché stavolta - spiega il sindaco Emanuele Antonelli - o lo facciamo davvero oppure lasciamo perdere per sempre». Lui ci lavora dall’inizio del mandato, lo ha messo al centro di vibranti assemblee nel quartiere, che ogni volta gli hanno riconsegnato dubbi e perplessità di diversi cittadini. Nel tempo ha aggiustato un po’ di questioni che non convincevano la maggioranza e ha fatto redarre dei piccoli progetti, base di quello che sarà il futuro di questo collegamento fra il villaggio periferico e il Sempione.
Di fatto, se il sottopasso si farà, le macchine, i ciclisti e i pedoni (ma non i camion) potranno tagliare il loro tragitto, evitando di imbottigliarsi tutti nella zona della stazione Fs, fra via Palermo e via Tasso.
«A me l’idea continua a piacere e il finanziamento lo abbiamo - spiega Antonelli - anche se capisco che si tratta di un’infrastruttura che, inserendosi in un contesto complesso, va studiata bene e presenta delle criticità». Per la precisione è ormai certo che, se l’opera si farà, essa passerà sotto la ferrovia unendo la via Sacro Monte (strada che costeggia la ditta Bandera) con la via Giotto, quindi tra Beata Giuliana e Sant’Anna.
È l’area individuata dai tecnici come l’unica in cui ci sono lo spazio e il collegamento viario per far scendere la carreggiata dolcemente su entrambi i versanti, in piena sicurezza. Più di una voce (ad esempio quella dell’architetto Richino Castiglioni) si è levata contro l’opera, giudicandola dispendiosa e comunque inutile a risolvere i veri problemi.
Ma il sindaco è andato avanti, ha sviluppato un paio di piani possibili, nelle prossime settimane indirà una nuova riunione per andare ad illustrarli ai cittadini. «So che è compito di chi amministra scegliere - dice Antonelli - ma il sottopasso è comunque un elemento importante e imponente, voglio che tutti abbiano contezza di quello che proponiamo, voglio che sappiano che i suggerimenti sono sempre ben accetti ma che adesso dobbiamo decidere concretamente cosa fare».
Come dire che, dopo quarant’anni, il sottopasso non è mai stato così vicino.
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