L’ANNUNCIO
Busto, Pnrr: salta la riqualificazione di Villa Radetzky
Nessun intervento anche all’ex presidio militare di via Roma. Il sindaco: «Eliminati a causa dell’aumento dei costi»

Salta la riqualificazione di Villa Radetzky e quella dell’ex presidio militare austriaco di via Roma (sede dei servizi sociali), due progetti “Pinqua” finanziati col Pnrr. Lo ha annunciato il sindaco Emanuele Antonelli in commissione lavori pubblici (presieduta da Luca Folegani di Fratelli d’Italia), rispondendo a un’interrogazione presentata dai gruppi di minoranza.
LE OPPOSIZIONI
Le opposizioni hanno chiesto lo stato dell’arte sulle opere finanziate coi fondi del Pnrr: «Non siamo qui per gufare o mettere i bastoni tra le ruote - ha puntualizzato Maurizio Maggioni (Pd) -. Vogliamo solo capire a che punto siamo». E le delucidazioni sono arrivate. Partendo da un paio di premesse: «Quando avevamo vinto i bandi del Pnrr, le scadenze erano fissate al 2030, poi sono state anticipate al 2026 - rimarca il sindaco Antonelli -. Inoltre i costi sono lievitati. Visto che si tratta di opere cofinanziate, non vogliamo esporre il Comune a un indebitamento eccessivo. Perciò abbiamo rivisto il piano».
I 2 PROGETTI STRALCIATI
La grossa novità riguarda Villa Radetzky e l’ex caserma austriaca (importo stimato, rispettivamente, di 2,2 milioni e 1,8). «Non li faremo più - fa sapere il sindaco -. Abbiamo chiesto al ministero di poter lasciare indietro queste due opere, e il 9 maggio ci hanno dato l’ok. Risparmieremo soldi e facciamo tirare un sospiro di sollievo agli uffici, che stanno facendo miracoli. Del resto, l’aumento incontrollato delle materie prime e le prescrizioni della Soprintendenza ci hanno costretto a rivedere parzialmente i progetti, con un rilevante incremento dell’importo per l’esecuzione dei lavori. I 28 milioni iniziali (per le opere Pinqua, ndr) sono aumentati a dismisura. Per evitare eccessivi aggravi finanziari, abbiamo eliminato i due progetti».
COSA SI FARÀ
Procede invece l’iter per gli altri interventi legati al Pnrr (tra Pinqua, rigenerazione urbana e edifici scolastici): area ex calzaturificio Borri, conventino, ex carcere, ex oratorio e ex macello di Sacconago, palaginnastica, e scuole Tommaseo, Schweitzer e Bossi. La scadenza per avviare le gare è il 10 ottobre: «Per stare nei tempi, si è dovuti ricorrere all’appalto integrato – precisa Antonelli -, una norma appositamente introdotta per il Pnrr». Quanto al cronoprogramma, per il conventino e l’ex carcere le gare verranno avviate entro agosto, per l’ex Borri entro settembre; per l’ex oratorio e l’ex macello i lavori saranno affidati entro il 30 luglio 2023. «Ma abbiamo chiesto un differimento di uno-due mesi per non arrivare col fiatone». Quanto al palaginnastica di Beata Giuliana, entro un mese verrà scelto l’aggiudicatario dei lavori (al vaglio sei offerte). Si sta fa molta fatica a trovare imprese per gli interventi nelle scuole (alle Tommaseo nessuno dei 10 operatori sorteggiati ha presentato un’offerta, alle Schweitzer solo uno sui 95 che avevano aderito alla manifestazione di interesse). «Siamo nei tempi - dice Antonelli -, ma siamo tiratissimi. Non è bello lavorare così. Però abbiamo i soldi e dobbiamo spenderli bene».
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