SCONVOLSE L’ITALIA
Cadrezzate: la notte del massacro
Anniversario tragico: 25 anni (il 7 gennaio) dalla strage della famiglia Del Grande compiuto da Elia

Sono trascorsi 25 anni dal massacro che sconvolse tutta Italia. Era la notte tra il 6 e il 7 gennaio del 1998 (era un mercoledì) quando Elia Del Grande, all’epoca 23enne, uccise in sequenza, a colpi di fucile, il padre Enea, la madre Alida e il fratello Enrico. Quella mattina, come oggi, sabato 7 gennaio, era fredda ma non freddissima e Cadrezzate si trovò invasa da giornalisti e cameramen. La villetta rosa del massacro sarebbe diventata l’immagine di apertura di tutti i telegiornali e poi dei quotidiani.
LA RICOSTRUZIONE
La strage di Cadrezzate si consumò appunto nella notte tra il 6 il 7 gennaio del 1998. Elia Del Grande rientrò nella villetta rosa di famiglia, prese un fucile custodito in garage e sterminò la famiglia. Sei colpi, due per ogni vittima.
Con Elia, c’era il suo amico Pierangelo Cavalleri, lo stalliere di Vergiate, che fu spettatore del massacro. Cavalleri venne processato come complice: pur non avendo partecipato materialmente agli omicidi, venne accusato di concorso negli stessi in quanto ritenuto a conoscenza di quello che sarebbe avvenuto.
Elia cercò quindi la fuga in Svizzera, facendosi portare in taxi, ma venne bloccato dalle autorità elvetiche alla dogana. E quindi consegnato alle autorità italiane. Il processo di primo grado, dinanzi alla Corte d’Assise di Varese, si concluse dopo 27 udienze. Il primo dicembre del 2000, Del Grande, al quale venne riconosciuta la seminfermità mentale, fu condannato a tre ergastoli, uno per ogni vittima. Condannato a trent’anni il presunto complice, Cavalleri, e pene lievi per gli altri sette ragazzi - amici di Elia - accusati di reati minori e comunque estranei al fatto materiale della strage.
I difensori di Elia, gli avvocati Ettore Maccapani e Gianfranco Orelli, impugnarono il verdetto. Si arrivò così al processo in Appello, con sentenza pronunciata il 14 marzo del 2002: sconto di pena per l’autore del massacro (da tre ergastoli a trent’anni) e pena confermata (trent’anni) per Cavalleri, accusato appunto di concorso nel triplice omicidio. Dal 7 gennaio del ‘98, giorno della strage, Elia era in carcere, a Cagliari, lo scorso anno. Ora potrebbe trovarsi in libertà o almeno ci sarebbero i presupposti.
«ORCHESTRA SENZA UN DIRETTORE»
«La mente di Elia era come un’orchestra dove ci sono tutti gli strumenti, senza però il direttore d’orchestra. Il violino suonava per conto suo... ». Questa la definizione che, nel precedente anniversario della strage, aveva dato l’avvocato, Gianfranco Orelli, esprimendo rammarico per il fatto che Del Grande sia rimasto a lungo in carcere e non in una struttura di cura.
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