L’ALLARME
Schiume industriali nell’Olona
Verifiche degli esperti di Alfa e Arpa sullo scarico di tensioattivi notato domenica scorsa

Schiuma da uno scarico dell’Olona: domenica 11 aprile una coltre bianca ha ricoperto le acque del fiume. Ed è scattato l’allarme.
A occuparsi direttamente della vicenda sono stati i funzionari di Alfa e Arpa, agenzia che si occupa di prevenzione e monitoraggio dell’ambiente.
Tra i primi a essere informati della schiuma è stato il presidente dei Alfa e sindaco di Cairate Paolo Mazzucchelli.
«Il primo passo è stato verificare se vi fosse presenza di schiuma e il problema fosse legato alla rete fognaria», spiega il presidente della società che gestisce la rete idrica provinciale.
«Al controllo, i nostri scolmatori erano totalmente in ordine, perfetti. Siamo passati alle verifiche secondarie, appunto chiamando chi di dovere».
Sul posto si sono occupati direttamente dello scarico.
«Si tratta di uno scarico industriale autorizzato che versava direttamente dell’acqua carica di tensioattivi che hanno provocato la solita schiuma bianca».
Di fatto accade che l’accumulo di sostanze tensioattive sul pelo dell’acqua al confine con l’aria provoca un abbassamento della tensione superficiale del liquido. Agitando o soffiando in una soluzione di questo tipo viene introdotta aria, che provoca la formazione della schiuma.
L’episodio che ha richiamato l’attenzione di parecchie persone ricorda uno schema puntuale adottato nel passato: aspettare il fine settimana per scaricare nelle acque del fiume.
In questo caso Alfa ha già verificato che non si trattasse di uno scarico abusivo, bensì fosse uno scarico industriale autorizzato perché le aziende possono avere al loro interno i depuratori e scaricare direttamente nel fiume, senza essere così collegati al depuratore centrale.
Il motivo dell’analisi degli scolmatori della rete idrica invece era un passaggio doveroso per capire se ci fosse qualche problema anche a livello di depurazione e da quali canali arrivasse la schiuma.
Saranno le analisi di Arpa anche a chiarire la quantità di tensioattivi presenti nelle acque e se si possa parlare di un episodio di inquinamento. Sarà l’agenzia a decretare appunto origine e impatto. Che si tratti di scarichi pirata o che sia semplicemente prodotta da un accumulo di concentrazione di tensioattivi, la schiuma sul fiume non è accettata né tollerata dalla comunità.
«L’unico rammarico è legato al fatto che le sentinelle del territorio non abbiano riferito direttamente ad Alfa oppure alla autorità il problema legato allo scarico, ma ci sia stato un passaparola con i social», conclude il presidente di Alfa, Mazzucchelli, tra i primi e più presenti guardiani delle acque del fiume che parte dalla Rasa di Varese e arriva a Milano, «Bisogna che le persone imparino a contattare gli enti preposti. Devono capire che i social e Facebook non sono organi istituzionali».
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