DA 15 ANNI NEGLI USA
Scapolo, l’americano di Laveno
L’ex calciatore di origine varesina è assistente a Cincinnati nella MLS: «Qui si gioca un calcio fisico»

Il contatto con il pianeta MLS si è attivato e lo sbarco è stato completato per Cristiano Scapolo che dopo 15 anni di vita negli Stati Uniti sta per chiudere la sua prima esperienza nella lega professionistica nordamericana.
Dal 27 settembre il 51enne originario di Laveno Mombello (che quattro anni fa contribuì ad avvicinare al Varese il manager americano Matt Reeser) è assistente allenatore di Tyrone Marshall sulla panchina dell’FC Cincinnati. Dopo aver iniziato il 2021 come scoutdi un’agenzia britannica, impegnato a seguire giocatori tra MLS e Liga messicana, è arrivata la possibilità di toccare - anzi respirare dall’interno - il mondo professionistico statunitense.
Cristiano Scapolo, com’è nato il suo sbarco a Cincinnati? A una partita dal termine della regular season la squadra è in fondo alla classifica con 20 punti dopo 33 partite...
«Quando è stato esonerato Jaap Staam sono stato contattato da Tyrone Marshall, che seguiva le giovanili e mi ha chiesto una mano per traghettare fino al termine il campionato. Ho accettato senza pensarci anche se la situazione è compromessa, con una formazione - costruita male dal vecchio staff - che fa molta fatica. Con tutte le regole dell’MLS è difficile correggere in corsa un roster, pensiamo a finire la stagione anche se non è semplice. A fine mese la società con il nuovo general manager deciderà a chi affidare il suo futuro».
Dopo aver lavorato con le Nazionali statunitensi a livello giovanile, che ambiente ha trovato nella MLS? Che cosa può dire di questa lega arrivata al suo 25° anno di vita?
«Nonostante i risultati, per me questa è un’esperienza molto interessante e stimolante, mi piace fare nuove esperienze per ampliare le mie skills. Mi dispiace per le difficoltà della squadra perché, tolti i risultati, qui è tutto perfetto: dallo stadio al training center, dalla società alla professionalità dei vari membri dello staff. Questa è una lega molto particolare, con difficoltà diverse rispetto all’Europa e dove si gioca un calcio magari poco tattico ma estremamente fisico».
Sulle edizioni cartacea e digitale della Prealpina di oggi, mercoledì 3 novembre, l’intervista completa.
© Riproduzione Riservata