CALCIO
Frase discriminatoria, 10 turni a calciatore del Varese U18
Oltre alla maxi-squalifica, la multa per il comportamento dei genitori. Il pentimento del ragazzo e la disponibilità al risarcimento da parte dei familiari

Una frase di carattere discriminatorio rivolta ad un giocatore avversario durante la partita con il Torino Club, disputata a Gallarate il 13 ottobre scorso, è costata una maxi squalifica a un giocatore dell’Under 18 Regionale del Città di Varese: 10 giornate di stop. Nomn solo: la società è stata multata con un’ammenda di 100 euro per il comportamento dei genitori del giovane calciatore. Proprio il Città di Varese è intervenuto con un comunicato sulla vicenda condannando «senza riserve quanto accaduto» rimarcando «l’immediata presa di distanza sul comportamento del giocatore» ed evidenziando che lo stesso ragazzo «ha riconosciuto immediatamente l’errore per l’espressione pronunciata tanto da scusarsi subito con società, squadra e giocatore».
IL GESTO RIPARATIVO
Il biancorosso squalificato oggi, giovedì 27 ottobre, dal giudice sportivo, si è dimostrato pronto ad un gesto riparativo. La società, di concerto col responsabile del Settore Giovanile, ha deciso che il ragazzo «sarà a disposizione della pre-agonistica in qualità di dirigente-arbitro almeno per tutta la durata della squalifica». I genitori, intanto, si sono resi disponibili a risarcire i danni e pagare l’intero importo della multa comminata al Varese. Nel comunicato, la società biancorossa ribadisce «come il rispetto degli avversari e delle regole fondamentali dello sport siano a fondamento imprescindibile delle attività della società stessa».
Dieci giorni fa un altro episodio, ancora a Gallarate, quando gli Allievi del Cas Sacconago avevano abbandonato una partita dopo che l’allenatore avversario chiamato “negretto” un giocatore avversario.
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