A PIEDI
Cammino del lago Maggiore: conoscere il territorio lentamente
Un anello di 230 km che tocca Lombardia, Svizzera, Piemonte. Sono 11 tappe per 8.900 metri di dislivello totale

Un giro ad anello di 230 chilometri lungo le sponde del lago Maggiore, unendo i sentieri che “corrono” tra Lombardia, Piemonte e Svizzera. Da qualche settimana è stato presentato il Cammino del lago Maggiore, frutto di quattro anni di mappature fatte anche assieme a chi abita questi territori, che hanno creato un percorso di 11 tappe, per 8.900 metri di dislivello.
Il cammino ha come località di arrivo e di partenza delle tappe alcune tra le località più conosciute del Verbano e, quindi, partendo da Sesto Calende si toccherà Meina, Stresa, Intra, Cannobio, Ascona, Vira, Maccagno, Luino, Laveno, Ispra per poi ritornare a Sesto Calende, in un giro che si può compiere chiaramente anche nell’altro verso. Le tappe superano spesso i 20 km, raggiungendo un massimo di 25 km della Ascona-Vira e scendendo ai 15 km della Meina-Stresa o della Maccagno-Luino. Rimanendo spesso e volentieri vicini alle sponde del lago, però, i dislivelli in salita non sono devastanti: mediamente, infatti, si compiono 660 metri di salita per ciascuna giornata, con un minimo di 160 m della Ascona-Vira e un massimo di 1.450 m della Luino-Laveno. Soltanto un’altra tappa supera i 1.000 m di dislivello, per la precisione 1.200 m, nella Vira-Maccagno. Due tappe varesine, quindi, sono anche quelle un po’ più dure, andando a sfiorare il lago Delio e salendo poi sui Pizzoni di Laveno, giusto per citare un paio di mete molto conosciute dalle nostre parti. Queste due tappe sono segnalate come “difficili”, ma non presentano difficoltà escursionistiche particolari, mentre le altre sono considerate di difficoltà “media” o “facile”.
A oggi non esiste ancora un elenco di strutture ricettive convenzionate con il Cammino, ma sul sito www.camminolagomaggiore.it ne sono segnalate alcune. Inoltre, in tutte le località ci sono molte altre strutture ricettive, ricercabili su internet. E, in quasi tutte le località o nei dintorni, spesso ci sono anche campeggi, dove è possibile dormire in tenda. Infine, coi mezzi pubblici, tutti i punti sono collegati tra loro, e quindi si può compiere solo un tratto del cammino per poi tornare al punto di partenza con un bus, un treno o un traghetto e, magari, completare il resto del percorso un’altra volta.
Il progetto è realizzato da Tracciaminima Aps, ovvero Caterina Salvo, Simone Foscarini, Ambra Molinari, Elia Origoni e Mattia Gadda. Era il 2020 quando, con l’esperienza della pandemia ancora viva nella mente, è nato il progetto del Cammino con il sogno di uscire dalla porta di casa e riappropriarsi degli spazi aperti, usare i sentieri come fili per ricostruire un tessuto territoriale, per unire di nuovo le sponde, magari anche meglio di prima. «Già impegnati professionalmente – raccontano i promotori del Cammino del lago Maggiore – nei settori della progettazione, della facilitazione, dell’animazione di comunità e del turismo abbiamo trasformato quella che era stata una vacanza in un’opportunità di crescita professionale».
Da allora ad oggi sono seguiti quattro anni di mappature aperte alla cittadinanza, durante le quali Tracciaminima è tornata più volte a camminare il periplo del lago durante escursioni in giornata, il cui obiettivo era quello di mettere in discussione il tracciato, includendo il punto di vista e l’esperienza di guide del territorio e abitanti. L’ultimo ciclo di mappature è stata poi occasione di interrogarsi, già in fase di progettazione del Cammino, sul tema dell’accessibilità in natura per persone con disabilità motorie e sensoriali. «Oggi, l’obiettivo per il Cammino – aggiungono – è fare in modo che questo diventi un progetto sostenibile nel lungo periodo e possa servire da volano per coinvolgere attivamente le comunità locali nella pianificazione e nella gestione dei loro territori. Un’idea che superi la divisione tradizionale tra le due sponde del lago e promuova un turismo responsabile, di supporto alle piccole realtà lungo il percorso». Info: www.tracciaminima.it.
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