ELEZIONI 2027 A VARESE
«Candidato autorevole e sì alle primarie»
Clerici (Varese Ideale): «Nome entro primavera o il centrodestra perde. Marsico, Montalbetti e Cattaneo? Validi ma si può allargare la cerchia»
«Non possiamo perderci in discorsi filosofici. Se non troviamo il candidato sindaco entro la prossima primavera, andremo sicuramente a perdere. E noi a perdere ancora per colpa nostra, nostra di coalizione intendo, non ci stiamo». Chi conosce Stefano Clerici sa che è così: diretto, schietto, pratico.
Non deve meravigliare quindi che l’ex assessore ed ex consigliere comunale, ora segretario cittadino di Varese Ideale (emanazione locale di Lombardia Ideale, guidata in Regione da Giacomo Cosentino) imprima un’accelerata, chiamando i partiti di centrodestra a spogliarsi di liturgie, tentennamenti, interessi di bottega (politica).
«PRIMA IL NOME POI IL PROGRAMMA»
«Abbiamo già fatto alcuni incontri come centrodestra, siamo alla fase della scelta di metodo: se lavorare prima sul programma o sulla decisione di chi sarà il candidato sindaco. Noi di Varese Ideale siamo dell’idea che occorra individuare al più presto il candidato della coalizione. È sulle sue gambe che camminerà la nostra proposta per la città».
Clerici è in pressing sul nome - sulla scelta - anche perché persuaso del fatto che sarà il candidato a dialogare con i cittadini, con le associazioni, col mondo del commercio e dell’impresa, per recepire «le esigenze necessarie al rilancio di un capoluogo che oggi è di serie B». «Un campanello di allarme il mio? Non voglio irritare gli alleati, è un invito a stringere i tempi. Se andiamo a parlare come centrodestra, ci chiedono innanzitutto: va bene, ma chi è il vostro candidato?».
«CON ESPERIENZA AMMINISTRATIVA»
Proviamo allora ad anticipare in tempi. Sono usciti alcuni nomi di papabili. Marsico, Cattaneo, Montalbetti... «Per noi di Varese Ideale il candidato sindaco del centrodestra deve essere una persona di alto profilo, che conosce bene il territorio, stimata in città, empatica e con esperienza politico-amministrativa». L’ultimo requisito è selettivo... «Necessario se si vuole portare Varese fuori dalle sabbia mobili» osserva Clerici. I tre papabili citati in precedenza avrebbero le carte in regola. «Indubbiamente, ma si può allargare la cerchia». Il timore di Clerici è che «i partiti (citiamoli: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati) puntino i piedi e affidino la scelta alle segreterie regionali e nazionali, seguendo logiche di spartizione sul territorio delle candidature». «Non vorremmo trovarci un candidato imposto a Varese solo perché funzionale ai partiti per trovare la quadra su un’altra città al voto».
«NO A FILOSOFIA E SFINIMENTO»
Primarie sì o no? «Pur non appartenendo alla cultura classica del centrodestra, sono uno strumento utile se fatte con regole chiare e precise. Lo abbiamo visto alla precedente tornata a Busto Arsizio. Noi siamo favorevoli. L’alternativa è andare avanti nel confronto allo sfinimento, perdendo un altro anno e consegnando la vittoria al centrosinistra». «I partiti sono autoreferenziali. Oggi riescono ad interagire col 40% dell’elettorato» è la stoccatina ulteriore.
Il programma. «Principi chiari, non serve un documento di 300 pagine. In questi 11 anni la sinistra al governo di Varese ha dimostrato totale inadeguatezza nella gestione della quotidianità e mi riferisco innanzitutto al decoro, alla condizione delle strade, alla sicurezza. E anche i grandi progetti, pur magari sostenuti da buone intenzioni, sono delle incompiute: ma è mai possibile che ancora non si sappia chi e che cosa entreranno nell’ex caserma?».
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