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Cure e cibi di qualità per cani e gatti: il boom della pet economy
Prodotti per l’igiene, giochi e accessori: il settore è in forte espansione

Stavano per lo più in cortile, mangiavano quel che avanzava dalla tavola, una vaccinazione all’anno e via, un guinzaglio per tutta la vita e pochi orpelli: fino a qualche decina di anni fa cani, e anche gatti, erano relegati all’esterno delle case, facevano la guardia, ricevendo qualche carezza e poco altro. Adesso sono diventati parte integrante delle famiglie, compagni di vita da portare a spasso e in vacanza, da affidare alle cure di veterinari, nutrizionisti ed educatori, da vestire e da tolettare. Insomma, il modo in cui gli italiani, e non solo, percepiscono gli animali domestici è cambiato.
IL BALZO
E sono proprio i servizi di wellness dedicati ai quattro zampe di casa a essere cresciuti di più negli ultimi anni a testimoniare la sempre maggior attenzione dei proprietari verso il benessere e la salute dei loro amati animali. E i numeri lo dimostrano. Secondo un’analisi condotta da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di commercio, il settore conta quasi 27.000 aziende in tutta Italia dedicate al mondo dei pet, con al primo posto la Lombardia che ne conta 3.860. Come riporta il documento, le attività che operano nei servizi di cura per animali sono in gran salute: negli ultimi cinque anni, infatti, i servizi veterinari sono aumentati del 39,4%, le imprese che producono alimenti per animali domestici con cibi sempre più personalizzati e di alta qualità sono salite del 28%, le attività di cura di cani e gatti - come i pet-sitter professionisti o i saloni di toelettatura - hanno visto un incremento del 32%. Se si considera il solo comparto alimentare, come emerge dall’ultimo report di Assalco - Zoomark che si riferisce al 2023, il giro d’affari nel mercato italiano è stato di oltre 3 miliardi di euro (il 13,4% in più rispetto all’anno precedente). E le bocche da sfamare sono tante, visto che in Italia vivono 65 milioni di animali da compagnia: cani e gatti - sono quasi 20 milioni di cui 10,2 milioni di gatti e 8,8 milioni di cani - che insieme a conigli, uccelli, pesci e tartarughe generano una pet economy che non è minacciata da inflazione e da rincari energetici.
MONDO NUOVO
Anzi, è sempre più florida anche e proprio per quanto riguarda il comparto care: prodotti per l’igiene, spazzole, shampoo, giochi e accessori che nel segmento della grande distribuzione valgono 85 milioni di euro di fatturato. «Da più di venticinque anni sono nel campo degli animali e dagli inizi ad oggi tutto è cambiato», spiega Max Ascoli, attivo sul territorio dal 1999. «È soprattutto la mentalità dei clienti ad essere diversa: ora chi ha un cane o un gatto è più consapevole, preparato. C’è molta più attenzione, per esempio, per la loro alimentazione. E le aziende, che in passato producevano solo due o tre tipologie di cibi, ora hanno una vasta gamma di prodotti. Anche gli altri articoli erano pochi, mentre adesso il ventaglio di possibilità è pressoché infinito». E come resistere alla tentazione di comprare un nuovo cappottino per Fido, di tanto in tanto.
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